Cava, Ospedale salvo: il TAR dà ragione al Comune e la Regione riconosce 87 posti letti
Ottime notizie dal fronte ospedaliero per Cava de’ Tirreni.
L’Amministrazione Servalli incassa doppio e porta a casa due ottimi risultati: la vittoria dinanzi al TAR di Salerno che ha accolto oggi pomeriggio il ricorso del Comune metelliano rispetto alla chiusura del reparto di ginecologia-ostetricia, stabilita dal piano di riordino dell’ex direttore generale del Ruggi, Vincenzo Viggiani ,e contemporaneamente, il riconoscimento da parte del nuovo Atto Aziendale di ottantasette posti letto rispetto al decreto n. 49/2010 che prevedeva zero posti letto.
Di fatto il Presidio Ospedaliero “S. Maria Incoronata dell’Olmo” non è più a rischio chiusura, ma anzi è parte integrante della struttura universitaria con ben tre reparti: Anestesia e Rianimazione(4 posti letto), Chirurgia Generale e d’Urgenza/Endocrino chirurgia (15 p.l.), Chirurgia Plastica.
Oltre a queste unità funzionano attivamente nel nosocomio cavese: Ortopedia (15 posti letti), Traumatologia della Mano , Cardiologia (10 p. l.), UTIC-Unità Coronarica (4 p.l.), Medicina Generale (20 p.l.), Dermatologia (10 p.l.), Pediatria (9 p. l.), Laboratorio di Analisi, Radiologia generale e Direzione Sanitaria. E da oggi, almeno sulla carta, riapre Ginecologia-Ostetricia.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’Amministrazione Servalli per la sentenza del TAR e per l’Atto Aziendale deliberato dall’avvocato Nicola Cantone, commissario straordinario del Ruggi, che di fatto ha riaperto un ospedale che con zero posti letto poteva considerarsi chiuso. Sicuramente un successo per l’attuale amministrazione metelliana che ha sempre avuto fiducia nelle parole del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il quale durante la campagna elettorale della scorsa primavera aveva promesso ai tanti cittadini cavesi accorsi ad ascoltarlo di fare il possibile per il S. M. Incoronata dell’Olmo.
Ad oggi le parole sono state supportate dai fatti e all’Ospedale di Cava de’ Tirreni è stato riconosciuto il diritto alla sopravvivenza come plesso non solo cittadino, ma di riferimento per la Costiera Amalfitana
31.03.2016 – By Nino Maiorino – Una notizia del genere fa piacere; a mio avviso è una ulteriore boccata di ossigeno per la sopravvivenza dell’Ospedale di Cava: non so per quanto tempo ancora, ma finché la struttura sopravvivrà, i cittadini cavesi saranno avvantaggiati. La domanda è una sola: per quanto tempo ancora?