Cava, la denuncia di Renato Aliberti: “La burocrazia della Provincia blocca il nostro lavoro fatto all’ASI”
“Perché la Provincia di Salerno non ha ancora inviato alla Regione Campania le varianti sulle Norme di Attuazione del Piano Regolatore Generale dell’ASI? Si sta perdendo del tempo prezioso a tutto danno degli imprenditori e dei loro dipendenti in un periodo storico e congiunturale in cui non ci possono permettere simili lussi”. A parlare è Renato Aliberti, consigliere comunale di Cava de’ Tirreni e, da poco, ex Vice presidente del Consorzio dell’Area per lo Sviluppo Industriale di Salerno.
Le Norme Tecniche in questione riguardano, tra le altre cose, il famoso frazionamento dei corpi di fabbrica, un lavoro che ha richiesto anni per giungere infine alla delibera da parte del Consiglio generale del Consorzio ASI, ma il tutto è ora fermo. Aliberti lamenta questa situazione paradossale e porterà la questione anche al Consiglio comunale che si terrà questo pomeriggio alle 16,00 a Palazzo di Città.
“In via ufficiosa -ci ha detto Aliberti- mi è stato detto che in Provincia vorrebbero che tali norme venissero firmate pagina per pagina dai tecnici dell’ASI, i quali invece lamenterebbero sia di non aver ricevuto alcuna richiesta scritta, sia di non voler e poter firmare un documento redatto dalla Provincia”.
Pare dunque che sia un gap burocratico ad aver fermato il cammino, già piuttosto lento e tortuoso, delle nuove Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Territoriale Consortile, a tutto svantaggio delle attività imprenditoriali cavesi; le nuove norme hanno, infatti, l’obiettivo di favorire un più facile insediamento delle piccole imprese dell’industria, dell’artigianato e dei servizi nella zona industriale di Cava de’ Tirreni.
Ad oggi, intanto, il Presidente Gianluigi Cassandra non ha ancora convocato il Consiglio Generale dell’ASI e tutto è fermo. Qualche “venticello lieve” sussurra che poiché i giorni della presidenza Cassandra sono ormai in scadenza, si stia aspettando la nuova nomina per sbloccare l’iter.
“Il tutto- sentenzia Aliberti- in danno alla classe imprenditoriale”.
Ma si sa, i tempi politici non sempre camminano di pari passo con quelli dell’economia reale. Anzi. (foto Gabriele Durante)