Le stepchild adoption? ”Traducetelo in abruzzese, altrimenti non lo capisco. O al limite in italiano, magari posso arrivarci…”. Così il senatore di Fi, Antonio Razzi, risponde a chi gli domandava un parere sul passaggio più discusso del ddl Cirinnà sulle unioni civili. Ci sentiamo, una volta tanto, di essere completamente dalla parte del senatore Razzi, reso famoso dalle strepitose imitazioni di Crozza. In tutta onestà, non se ne può più dell’abuso di forestierismi, vale a dire di vocaboli stranieri usati inutilmente al posto di quelli del lessico italiano. Che sia utile imparare le lingue straniere è indiscutibile, è da biasimare, invece, non usare più la propria lingua. E diventa ancora più odioso e insopportabile quando a farlo è la politica, che ha sostituito al politichese di una volta gli “stranierismi”, forse per darsi un’aria di modernità ma nella sostanza per restare oscura e poco trasparente. In conclusione, stiamo correndo il rischio di restare senza parole. In italiano, ovviamente. (foto Giovanni Armenante)