La Provincia di Salerno nell’Italia che sarà: a colloquio con il Presidente Giuseppe Canfora
Nel futuro ordinamento statale non è ancora ben chiara la nuova figura delle province. Di questo ed altro parliamo con il Presidente della Provincia di Salerno Giuseppe Canfora, nato nella città di Sarno sessantuno anni fa e di cui oggi è sindaco, medico rianimatore.
Presidente, principiamo questa intervista in modo inconsueto, parlando cioè del suo segno zodiacale, Acquario, che le attribuisce come carattere quello di essere un grande portatore di ideali umani, onesto e fedele, estremamente permaloso. Si rispecchia in questa personalità così come definita dagli astri?
Gli ideali che ha citato mi hanno permesso di svolgere sia la mia attività professionale che l’attività politica. Non mi rispecchio nella permalosità, anzi sono una persona comprensiva ed aperta al dialogo. Sono un creativo ed un politico anomalo, impulsivo, dote caratteriale che non si riscontra nelle qualità standard che si attribuiscono ad un politico, ma è la dote che maggiormente mi permette di agire di giustezza e con giustizia. A volte la prima impressione che desta una situazione è sempre quella giusta.
La carica che ricopre rientra perfettamente all’interno del principio di sussidiarietà di cui all’art. 117 della nostra Carta costituzionale. In quale maniera lei favorisce l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli ed associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del su citato principio? e quali effetti ha avuto la ‘’legge Delrio’’ dell’aprile 2014 sulla Provincia di Salerno?
Siamo dinanzi al mutare della Provincia in Area Vasta e quindi al perdere i connotati classici costituzionali forniti dai padri fondatori per gli enti territoriali sopra citati, caratteristiche che non vengono tradite in sé, poiché l’Area Vasta è concepita per proteggere i più deboli, al servizio dei comuni e delle necessità dei cittadini. A tal proposito mi urge ricordare che la mia Giunta provinciale non dimenticherà di fornire nel duemilasedici la copertura finanziaria sufficiente a garantire l’assistenza scolastica per i ragazzi affetti da disabilità. Ritornando alla Legge Delrio, e alle modifiche delle competenze delle amministrazioni locali da essa modificate, che nel tempo sicuramente saranno riviste ed aggiornate, le problematiche non sono generate dalla lettura in chiave giuridico-costituzionale di essa, ma sono figlie della legge di stabilità che togliendo fondi alle province impedisce la migliore erogazione delle prestazioni da parte degli enti territoriali verso i cittadini.
Fondamentale ad oggi è il suo trascorso lavorativo all’interno della sanità pubblica per identificare lo stato di salute della sanità provinciale, alla luce delle numerose chiusure di reparti ed ospedali. Come si può porre rimedio a questa situazione di alta criticità?
Premetto che a questa domanda le risponde il medico rianimatore Giuseppe Canfora. Siamo vittime di un massacro. La prima cosa da fare è identificare tutte le varie aree sanitarie nella provincia: medicina di base, distretto sanitario, presidio ospedaliero ed asl; riunire in un serio dialogo tutte le parti e ripartire dalla costruzione di una solida rete delle emergenze sulla base delle leggi già esistenti, garantendo a tutti i cittadini, nel vivere un’emergenza, da Sarno a Sapri, la possibilità di essere assistiti da un efficiente primo e pronto soccorso nel più breve tempo possibile. Per ottenere la perfezione della gestione delle emergenze è necessario fornire al 118 migliori veicoli ed attrezzature, da ambulanze di classe A all’elisoccorso e che lo stesso 118 sia composto da operatori professionalmente impeccabili. Ben venga la razionalizzazione dei plessi ospedalieri, in modo che i cittadini non debbano farsi carico di un altro apparato parassitario ed inefficiente, solo se a monte vi è garantita la gestione perfetta delle emergenze e l’efficienza delle aree critiche pensando radiologi, anestesisti e chirurghi.
Nel corso del duemilaquindici otto porti turistici e quindici spiagge campane, tra cui primeggia la stessa città di Salerno ed il Cilento con tredici menzioni, hanno ottenuto l’ambito premio per l’eccellenza marina attribuito dalla Fee (Foundation for environomental education). Quali sono le aspettative di miglioramento in vista della prossima estate e i progetti per accrescere l’economia turistica salernitana?
A fronte di questi numeri e primati che fanno onore alla Provincia di Salerno, credo che sia indispensabile il portare avanti due progetti studiati e perfezionati qui in Provincia, finanziati e rifinanziati dall’Europa sotto la dicitura “grandi opere’’ e che sono il ripascimento del lungomare che da Salerno porta a Pontecagnano ed oltre, che affronta il problema dell’erosione delle spiagge, ed il grande progetto ‘’corpi idrici superficiali’’ e cioè il disinquinamento del Golfo di Salerno. Per quanto riguarda trasporti e viabilità, penso alle vie del mare che devono essere rilanciate e potenziate, ed a una futura intesa con il governatore De Luca e sindaci per trovare quanti più fondi è possibile, utili al ripristino dell’ottimale viabilità.
Come risponde alla novantaduesima posizione assegnata alla provincia di Salerno dal quotidiano ‘’sole24ore’’ nella classifica nazionale in merito alla qualita’ della vita?
Paghiamo una insufficienza culturale. Mi spiego meglio: dobbiamo far sì che ogni zona della provincia diventi un’eccellenza, non solo Ravello e Positano. E non solo a Ravello e Positano devono essere percebili migliori servizi e migliore qualità della vita. Serve uno scatto d’orgoglio da parte della popolazione che deve emanciparsi e prendere parte ad una vera e propria rinascita culturale. Tutta la provincia deve essere un’eccellenza, che si raggiunge con la fiducia nelle istituzioni e nella politica, nel nostro lavoro, non soffermarsi alle critiche e prodigarsi, ogni singolo cittadino, nel fare. Abbiamo bisogno di imprese, di strutture, della Camera di Commercio, di Confindustria, e delle singole consulte che collaborino tra loro indicando il percorso alla cittadinanza della provincia.
Quale obiettivo tra i tanti raggiunti quest’anno dal suo governo le sta più a cuore?
Sicuramente il pareggio di bilancio evitando il dissesto finanziario provinciale.
Dove le piacerebbe essere in questo momento?
Esattamente dove mi trovo adesso, baluardo della buona politica al servizio dei cittadini.
Cosa augura per quest’anno appena iniziato alla sua opposizione?
Auguro una maggiora capacità di collaborazione seria e costruttiva, scevra degli irresponsabili appelli di disertare le sedute del Consiglio provinciale. E’ accettabile un voto negativo in Consiglio, ma chi si assenta, o risulta insensibile al proprio dovere, ha sempre torto.
Cosa avrebbe voluto trovare la mattina del sei gennaio, giorno della Befana, sulla sua scrivania?
Nulla di diverso dalle lettere di congratulazioni che speditemi dai cittadini trovo ogni mattina in ufficio. La risposta positiva ed i commenti fieri dell’operato del mio governo provinciale sono il più bel regalo. Regalo che ogni giorno cerco di ricambiare con il mio operato.