scritto da Nino Maiorino - 05 Gennaio 2016 09:42

Cava, salviamo l’Ospedale?

Il destino dell’ Ospedale Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni sembra una telenovela che sta raggiungendo il numero di puntate quasi simile a quello della più celebra Beautiful, che ha raggiunto il record di oltre 7.mila puntate: riuscirà la telenovela cavese a superare tale record?

Non ricordo più quanti progetti, negli ultimi anni, si sono fatti, quanti capitoli si sono aperti e chiusi, quanti sindaci, consiglieri provinciali e regionali sono intervenuti, hanno fatto dichiarazioni e fatto promesse, e in tanti si sono incatenati qui a Cava, poi a Salerno, poi dinanzi al palazzo della regione.

Addirittura un recente sindaco si era improvvisato imprenditore immobiliare ed aveva acquistato, con i soldi dei contribuenti, un terreno all’uscita del casello autostradale metelliano, per andarci poi a costruire, questa era la sua idea, un nuovo e moderno ospedale, illudendo i cavesi che ciò che non erano riusciti a fare in quarant’anni gli ex sindaci e amministratori metelliani sarebbe riuscito a farlo lui.

Illudendo, ripeto, solo i cavesi giacché non posso pensare che questo sindaco, persona certamente intelligente e raziocinante, potesse mai credere in un progetto del genere: in un’epoca di vacche magre, nella quale gli ospedali “ inutili “  si stanno chiudendo in tutto il paese, solo un pazzo avrebbe potuto veramente credere che potesse trovare le risorse per andare a costruire qui a Cava un nuovo ospedale.

A fronte di questo gran parlare che da decenni si fa per la salvezza dell’ospedale di Cava, nessuna soluzione concreta si intravede, e solo dei pazzi possono pensare che quest’ospedale, checché se ne dica, potrà in qualche modo essere salvato.

La struttura è quella che è, la vetustà non può essere disconosciuta, l’antichità dell’ente non è una giustificazione per mantenere questa struttura in vita.

Al di là delle chiacchiere, e anche delle ultime iniziative adottate dai tifosi calcistici cavesi e dal movimento pentastellato metelliano, sembra che oramai anche i cittadini abbiano compreso quello che i politici, gli amministratori e i venditori di fumo sembrano ignorare, e cioè che l’ospedale Santa Maria dell’Olmo è oramai moribondo e nulla e nessuno potranno più salvarlo.

Mi sembra sensato chiedere a chi di competenza (l’Azienda Universitaria Ruggi d’Aragona di Salerno, la Regione Campania, il Servizio Sanitario Nazionale) di utilizzare parte degli ormai obsoleti locali per realizzare una “Piattaforma di Emergenza e Stabilizzazione Medica e Chirurgica”, con il compito di prima assistenza per i cittadini cavesi e del circondario, così come mi sembra sensato preoccuparsi delle notevoli opere d’arte che l’attuale  ospedale custodisce: ma mettere in campo queste opere illudendosi che, per salvaguardarle si potrà evitare la chiusura dell’ospedale sembra una pura follia e una offesa alla intelligenza dei cavesi.

Intelligenza che ai cavesi va riconosciuta e dimostrata anche dalla constatazione che agli ultimi assembramenti, manifestazioni, sit-in e cortei erano più gli amministratori e i politici (e nemmeno tutti!) che i cittadini stessi.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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