Como. Crolla definitivamente la Salernitana e si fa risucchiare nei bassifondi della classifica con una sconfitta che rappresenta plasticamente l’emblema della disgraziata stagione granata. Gara difficile per la penuria di uomini arruolabili a disposizione di mister Torrente e per il clima sempre più teso dell’ambiente. Ma vediamo com’è andata.
La gara. Scelte obbligate per Vincenzo Torrente (nella foto) che rispolvera per l’occasione il caro 4-3-3. Terracciano estremo difensore, Colombo Lanzaro Trevisan e Franco in difesa; Odjer Moro e Pestrin a centrocampo, il ritrovato Troianiello e Gabionetta sulle ali, Coda centravanti. La sfida appare subito aperta con le squadre in campo decise a primeggiare sull’avversario.
Il Como per continuare a sperare in una salvezza ardua la Salernitana per uscire da un lunghissimo periodo di crisi. Al 10’ Gabionetta ispirato come poche altre volte, va via in contropiede e serve Moro, ma il tiro dell’otto granata è ben parato in due tempi da Scuffet. Di lì a poco Coda ci prova su calcio di punizione, palla fuori sulla sinistra del portiere di casa. Al 20’ tocca a Terracciano superarsi per respingere un colpo di testa di Ebagua, Ganz respinge in rete ma la terna arbitrale annulla per un millimetrico e dubbio fuorigioco. Poco prima della mezz’ora la Salernitana trova il vantaggio: perfetto contropiede di Gabionetta, che scambia con Odjer e serve a centro area Coda, che con uno spettacolare ed efficace colpo di tacco supera Scuffet sul palo più lontano.
La reazione del Como è rabbiosa: un minuto dopo Ganz manda fuori a pochi metri da Terracciano. Altro giro d’orologio e altra parato dell’estremo difensore granata che devia in angolo una punizione di Ghezzal. Solo un preludio al goal del pareggio che puntuale arriva al 38’. Sugli sviluppi di un corner, regalato da Lanzaro, imperioso stacco aereo di Ebagua che sigla l’1–1 con cui si va al riposo.
La seconda frazione di gara scorre senza particolari sussulti, con poche occasioni da una parte e dall’altra. Fino ai minuti di recupero in cui avviene il patatrac. Palla a Donnarumma, subentrato e più spento del Troianiello sostituito, nella trequarti avversaria; il trenta granata cincischia e favorisce la ripartenza lariana conclusa col fallo sciocco quanto evidente di Pestrin su Ganz in area e l’arbitro Pasqua decreta il giusto rigore in favore dei padroni di casa. Dal dischetto Ganz non sbaglia, portando il risultato sul definitivo 2–1, affossando il cavalluccio con la terza sconfitta consecutiva.
La nota. Squadra smarrita, confusa, spenta. Troppi calciatori irriconoscibili e pochissimi all’altezza della situazione. Si salvano solo Coda e Gabionetta in una gara che nonostante la assenza avrebbe dovuto rappresentare una ghiotta occasione di rilancio considerato che il Como non aveva ancora mai vinto in casa in stagione.
Torrente probabilmente ci ha messo del suo, non tanto nella scelta degli uomini – davvero tante le assenze – quanto nel non essere riuscito a trasmettere serenità e positiva rabbia agonistica ai suoi ragazzi apparsi a tratti frustrati per mancanza di soluzioni. Invero, ancora una volta sotto accusa l’aspetto atletico: i granata sempre in ritardo sulla palla, conseguenza ovvia falli e cartellini contro. Se poi l’esperto Pestrin si rivela un dilettante allo sbaraglio il problema non ha soluzione.
Sala stampa. Prova a vedere il bicchiere mezzo pieno Torrente: “Il pareggio sarebbe stato sicuramente il risultato più giusto. – queste le parole del tecnico – In occasione del rigore avremmo dovuto gestire meglio la palla ma purtroppo l’abbiamo persa. Con più attenzione avremmo portato a casa un punto meritato, invece siamo stati penalizzati dai soliti errori che hanno contraddistinto il nostro girone di andata”. Poi traccia un bilancio dell’andata: “Mi aspettavo di più.
I numeri dicono che il nostro campionato non è soddisfacente, ma purtroppo sono accaduti tantissimi episodi che hanno condizionato pesantemente il nostro percorso e per me non è stato semplice gestire la situazione”. Si sofferma poi sul proprio futuro e su quello della Salernitana: “Con la proprietà tireremo le somme, traendo le opportune conclusioni. Personalmente non mollerò e spero che mi sarà data la possibilità di essere valutato avendo a disposizione la squadra che le tante vicissitudini mi hanno privato di avere. La sosta ci consentirà di recuperare pedine importanti soprattutto in difesa, per poi poter fare le giuste valutazioni in sede di mercato”.
Il mercato – anche Torrente invoca il mercato – di riparazione, mai termine più appropriato, giunge propizio nella speranza che ci sia ancora tempo per rimediare ai tanti errori commessi da tutte le componenti. La società ci metta la faccia e si adoperi affinché possa ancora essere salvata la categoria. C’è tutto il girone di ritorno per rimediare ma la squadra ha bisogno da subito di innesti di qualità e di categoria in ogni reparto. Viceversa non sarà possibile coltivare alcuna illusione. È bene essere chiari.