A colloquio con l’assessore Enrico Polichetti: “Cava è un prezioso gioiello”
E’ senza dubbio l’uomo politico del momento a Cava de’ Tirreni. E’ l’artefice del Natale cavese, il papà del maestoso albero di Natale, l’amministratore che ha portato le luminarie anche nei prefabbricati e nei quartieri popolari. Stiamo parlando dell’assessore ai Grandi Eventi, Centro Storico, Verde Pubblico, Sport e Rapporti con Enti e Associazioni, Enrico Polichetti. Il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti e sta ricevendo plausi da più parti: cittadini, associazioni di categoria, turisti. Lo abbiamo incontrato, tra un impegno e l’altro, per una chiacchierata e scoprire qual è il segreto di tanta popolarità.
Assessore, possiamo dire che la “missione Natale” è compiuta?
Possiamo dire che mai come quest’anno l’Amministrazione comunale ha ricevuto tante attestazioni di gradimento per le luminarie e lo stile degli addobbi, per l’eleganza e la sobrietà che ci hanno contraddistinto. Abbiamo speso di meno, ma fatto tanto di più degli altri anni. Sono veramente soddisfatto.
Quali sono state le linee guida del suo programma per gli eventi di Natale?
Apertura massima a tutte le espressioni della città: scuole, parrocchie, associazioni… Abbiamo coinvolto tutti perché per noi il Natale è soprattutto tradizione, solidarietà, famiglia. Su questi tre capisaldi abbiamo realizzato un cartellone di eventi con l’obiettivo di rendere tutti partecipi. Molti eventi, infatti, sono stati portati in piazza, tra la gente, sia al centro sia nelle frazioni cittadine, affinché nessuno resti solo soprattutto a Natale.
Lei all’inizio del suo mandato ha dichiarato di sentirsi un “assessore di strada; tra la gente e per la gente”. Ritiene che siano queste le chiavi di lettura che le hanno permesso di entrare in sintonia con i cittadini e le loro esigenze?
Sicuramente. Le mie origini sono parte fondamentale della mia persona e del mio percorso di vita e politico, così come l’umiltà che mi contraddistingue, e tutto ciò mi porta a essere “l’assessore di strada”, colui che vive tra la gente, che affronta e vive i loro stessi problemi e ne conosce i bisogni ed al quale tutti possono rivolgersi sapendo di essere quanto meno ascoltati. Tutto ritengo di essere meno che un uomo arroccato nel palazzo e lontano dalla vita quotidiana. La politica che intendo io è quella vera, genuina che cerca di dare i migliori servizi possibili ai cittadini che devono essere ascoltati e questo non mancherà mai da parte mia. Quello di cui sono certo è che il ruolo che ora ricopro non cambierà la mia vita e il mio modo di essere, le mie origini sono per me motivo di orgoglio e quotidiano stimolo a far sempre meglio. Del resto, se ora siamo noi ad amministrare la città è perché i Cavesi ci hanno dato fiducia e vogliono delle risposte ai loro bisogni. Questo è molto semplicemente il nostro compito.
Quali sono state le difficoltà maggiori che ha incontrato durante questi mesi di programmazione e approccio con le varie realtà con cui si è interfacciato?
Ribadisco di essere soddisfatto del lavoro fatto, ma debbo anche dire che è stata una grande sfida quella che il sindaco Servalli mi ha lanciato, affidandomi il compito del coordinamento delle iniziative natalizie. E’ stata una bella esperienza e certamente servirà per fare ancora meglio il prossimo anno. Una palestra per me e per tutti gli assessori nella quale ci siamo dati da fare senza risparmio di energie. Abbiamo evitato di cadere nella solita e poco fruttuosa routine dei contributi a pioggia alle associazioni e ci siamo adoperati noi per un’organizzazione complessa e ricca di sfaccettature. Non è stato facile trovare il giusto equilibrio tra le esigenze di tutti, far capire che era possibile e giusto trovare nuove strade, collaudare nuovi progetti; magari qualcosa non è andata proprio come volevamo ma alla fine il grande amore che tutti, noi amministratori, dirigenti, funzionari e personale del Comune e quanti hanno dato il loro contributo nell’organizzazione proviamo per la città, ha fatto superare tanti ostacoli.
E il risultato che le ha dato maggior soddisfazione?
Devo dire che il grande albero di Natale ha avuto un riscontro oltre le aspettative, così come l’illuminazione del nostro bellissimo borgo porticato. Attestati di compiacimento stanno arrivando non solo dai miei concittadini, ma anche da quanti numerosissimi stanno visitando la città. Il mio desiderio è di riportare Cava ai fasti di un tempo, c’è parecchio da fare ma ritengo che siamo sulla strada giusta e che nulla sia impossibile con abnegazione, impegno e buona volontà. E io ne ho a iosa.
Qualche piccola anticipazione sui programmi dei giorni a venire?
Ormai non è più tempo di anticipazione, c’è un ricco programma di eventi che è disponibile dappertutto, brochure e volantini sono anche fuori città, è pubblicato sul sito del comune www.cittadicava.it e sulla pagina Facebook Natale è a Cava de’ Tirreni. Ogni giorno tanti eventi e poi il gran finale con la Notte Bianca del 5 gennaio giunta alla sua undicesima edizione. Quella di Cava de’ Tirreni è stata la prima in Italia dopo Roma ed è ormai un evento atteso da decine di migliaia di persone. Il Natale, se così si può dire, è ormai archiviato, sto lavorando a progetti che vedranno la luce nei prossimi mesi, in primavera ed estate, progetti ambiziosi com’è giusto che meriti la città.
Infine, una considerazione personale: all’inizio del suo mandato diverse persone non avrebbero scommesso sulla sua capacità di assolvere i compiti che le erano stati affidati. A distanza di sei mesi quelle stesse persone sono state costrette a ricredersi e ad ammettere che Lei è un elemento prezioso della giunta comunale e che il sindaco Servalli ci aveva visto lungo. E’ una bella soddisfazione ma anche un monito a non adagiarsi sugli allori…
Nonostante la mia giovane età, faccio politica da molti anni, dal 2004 per la precisione e nel 2006 il mio primo incarico, e i miei concittadini hanno imparato a conoscermi per la disponibilità e per il senso di servizio alla città che mi ha sempre contraddistinto. Alle ultime elezioni mi sono presentato nella lista del Partito Democratico, partito nel quale sono iscritto e in cui mi riconosco, perché ho ritenuto che Vincenzo Servalli fosse la scelta migliore per Cava de’ Tirreni. L’ho sostenuto con decisione e convinzione ed ho avuto la grande soddisfazione di essere il più votato in assoluto, il primo tra gli eletti a Cava, e il mio impegno è stato premiato dalla stima e dalla fiducia del nostro sindaco. Una persona di grandissima limpidezza e moralità che ha creduto in me dandomi la possibilità di poter lavorare per la mia città. Un incarico che ho affrontato con il massimo impegno, magari alle volte sembrando eccessivamente esigente, ma solo perché voglio dimostrare che in questa città si possono realizzare cose buone, che il Comune è una macchina che tutto sommato funziona, fatta di persone perbene. A tal proposito mi permetta di ringraziare chi quotidianamente mi affianca e mi supporta in questa nuova ed entusiasmante esperienza. Per il resto ogni considerazione la lascio ai miei concittadini che sanno ben giudicare. Non rispondo alle provocazioni, amo le sfide e le affronto per il bene di Cava e dei Cavesi. Ben vengano le critiche purché siano costruttive e non sterili attacchi da parte sempre delle stesse persone; gente che considero esclusa dalla società e dalla politica che cerca di rientrare in ogni modo, con attacchi beceri e di bassa lega.
Si riferisce a qualcuno in particolare?
A scanso di ogni equivoco tengo a precisare che non sto parlando dei consiglieri di opposizione che svolgono il loro lavoro in maniera consona al ruolo che ricoprono e per i quali nutro massimo rispetto. Con loro c’è un dialogo quotidiano e costante per il bene della città che viene prima di tutto. Anzi, è proprio da questo continuo confronto che traggo spunti per un giusto agire e per non incappare in alcuni errori commessi in passato. Mi riferisco invece a quelle persone che sin dal primo giorno del mio assessorato, e ancor prima che io firmassi l’accettazione del mandato, già mi criticavano; sarei curioso di sapere ora cosa pensano. Mi riferisco a chi ha fatto del suo agire solo teatrino politico, l’ultimo dei casi è la vicenda dell’ospedale cittadino. La strumentalizzazione di una situazione drammatica che si trascina da decenni e per la quale ci stiamo adoperando in maniera seria e riservata, com’è giusto che sia, una vicenda usata per denigrarci, sintomatico di come a volte si raschia il fondo. Ribadisco che l’opinione pubblica ben saprà distinguere tra chi lavora per la città in silenzio e chi cerca di sfruttare ogni onda per un momento di notorietà.
Un’ultima domanda: “l’assessore dei dettagli” regalerà dei sogni a Cava?
Per me è già un sogno e una gran soddisfazione poter lavorare per la mia città. Prometto che ce la metterò tutta per far ritornare a brillare Cava de’ Tirreni come il più prezioso dei gioielli. (foto Giovanni Armenante e Gabriele Durante)