Salerno, iniziato il restauro dei busti argentei di San Caio e San Fortunato
E’ iniziato ufficialmente, ieri mattina, il restauro dei busti argentei di San Caio e San Fortunato, grazie ad un progetto ideato dalle socie del Club Inner Wheel Salerno Carf, presieduto dalla professoressa Marisa Parisi Sarnelli, in collaborazione con il Club Rotary Salerno, presieduto dal dottor Vittorio Salemme, con la “Fondazione della Comunità Salernitana”, presieduta dalla dottoressa Antonia Autuori e con l’Associazione “ Artigiani Solidali”, presieduta da Francesco Sellitto.
Insieme a Sant’Ante, San Fortunato e San Caio sono i tre Martiri Salernitani che ogni anno, durante la tradizionale Festa di San Matteo, vengono portati in processione per le strade della città. Custoditi nella Cappella del Tesoro, all’interno della Sacrestia del Duomo di Salerno, i due busti argentei sono stati realizzati all’inizio del 1700: “San Caio o Gaio è stato realizzato nel 1706 dagli scultori argentieri Benedetto Monaco e Tommaso Rivaldi, mentre San Fortunato è stato realizzato dal solo Tommaso Rivaldi nel 1710”, ha spiegato la restauratrice Cristina De Vita che, insieme all’altro restauratore Carlo Pagano, restaurerà le due statue in argento a sbalzo e a getto, rispettando i principi del restauro conservativo: ”Sarà conservata la patina del tempo pur effettuando dei saggi di pulitura. Le statue sono molto ossidate. Rimuoveremo anche i vecchi restauri, effettuati negli anni settanta, realizzati con perni e fili di ferro, e consolideremo le statue, soprattutto le lamine sulle spalle dei Santi, che essendo accostate tra loro si sono disconnesse”.
A dare avvio alle operazioni di restauro sono stati i rappresentanti delle associazioni che in partnership hanno cofinanziato il progetto: la Presidente del Club Inner Wheel Salerno Carf, Marisa Parisi Sarnelli, che ha ricordato gli altri interventi di restauro realizzati dal sodalizio di donne innerine:” Il restauro e la valorizzazione del patrimonio artistico salernitano, sono tra le priorità del nostro Club. Abbiamo già restaurato i busti di Sant’Ante e di San Gregorio VII oltre a tante altre opere che sono la ricchezza della nostra città , il cuore vivo del centro antico, sulle quali la polvere dell’oblio non cadrà mai”.
La presidente ha anche ricordato la fattiva collaborazione al progetto della Past President Simona Pellegrino Allescia, referente della Commissione Restauro dell’Inner Wheel e che a restauro effettuato, sarà organizzata una presentazione dei busti al pubblico alla presenza del Vescovo, del Sindaco e dei portatori delle due paranze dei due Santi; il dottor Vittorio Salemme, presidente del Club Rotary Salerno, ha ricordato che il popolo salernitano ha sempre definito, con affetto, le statue dei tre martiri come “Le tre sorelle di San Matteo per i loro capelli lunghi” e annunciato che a breve saranno installate delle targhe esplicative, con testo in italiano e inglese, sui quattordici sarcofagi presenti nell’atrio del Duomo: ”Scaricando con il telefonino il codice QR, sarà possibile leggerle anche in altre lingue”; la Presidente della “Fondazione della Comunità Salernitana”, la dottoressa Antonia Autuori, ha ricordato che: ”La Fondazione è sempre vicina a chi vuole realizzare dei progetti finalizzati alla ricerca del bene collettivo”.
L’associazione “ Artigiani Solidali”, presieduta da Francesco Sellitto, organizzerà una serie d’iniziative di raccolta fondi per contribuire al finanziamento del restauro, tra le quali quella denominata: ”Re Babà” che sarà presentata la prossima settimana all’interno della Camera di Commercio di Salerno. Le operazioni di restauro dureranno circa quattro mesi e saranno seguite dalla dottoressa Rosanna Romano, responsabile della Soprintendenza per la tutela dei beni storico artistici della città di Salerno:” I tre busti argentei dei Santi Martiri sono molto preziosi e noi siamo grati alle associazioni del territorio che si adoperano per la cultura a Salerno perché portar a nuova vita delle opere d’arte è fare cultura”.
Il Parroco della Cattedrale, Don Michele Pecoraro, ha sottolineato che la comunità salernitana è molto legata alle statue che sfilano nella processione del Santo Patrono:” Questi busti che sono stati sempre oggetto di una grande venerazione, avevano bisogno di un restauro per riportarli al loro antico splendore nel rispetto della storia di queste opere. Il fatto che associazioni del territorio, in armonia con la Soprintendenza, propongano questo progetto di restauro dimostra quanto sia radicata la nostra fede tra i salernitani”.
Il Parroco ha ricordato anche che domenica 13 nella Cattedrale di Salerno, come in tutte le cattedrali del mondo, sarà aperta, dall’Arcivescovo Monsignor Luigi Moretti, la porta santa, quella a destra entrando nel quadriportico, alla presenza di migliaia di pellegrini che arriveranno per l’occasione a Salerno.