scritto da Redazione Ulisseonline - 28 Novembre 2015 13:29

Salernitana 1 – Pro Vercelli 2: brusca frenata!

Serata di gala all’Arechi per l’anticipo serale del 15° turno del campionato cadetto. Ancora tanti i tifosi granata a gremire gli spalti – circa diecimila presenze nonostante il primo freddo – delusi e preoccupati per l’involuzione della squadra, apparsa in grosse difficoltà. Soprattutto in confusione tecnico-tattica e in sofferenza atletica.

Il risultato negativo, solo una naturale conseguenza della prestazione, con la terza sconfitta casalinga dell’anno. Su sei gare disputate a Salerno, davvero troppo, considerato che la salvezza deve necessariamente passare dalle mura amiche dell’Arechi.

Cronaca. Torrente mischia le carte schierando la formazione con un 4-4-2 spurio, a furor di popolo e di critica, salvo poi cambiare idea e modulo. Strakosha confermato tra i pali, difesa obbligata con Colombo, Empereur, Franco e Rossi; centrocampo con il redivivo Pestrin affiancato da Odjer e con Sciaudone e  Gabionetta sugli esterni. Attacco con Donnarumma a fare da spalla a Coda.

Sembra partire meglio la Salernitana, con un buon approccio alla gara, Donnarumma al 5′ centra il palo con un diagonale dalla destra dell’area di rigore.

Di lì a poco Odjer impensierisce Pigliacelli con un tiro da fuori. La Salernitana continua con un forcing generoso, anche se disordinato ed inconcludente, ad attaccare la difesa ospite, ma ha il torto di essere troppo fragile e vulnerabile difensivamente.

Difatti alla prima occasione – nata in contropiede su calcio d’angolo granata – la Pro Vercelli passa in vantaggio. Franco, sacrificato ed in difficoltà da centrale, esce male, Pestrin non libera adeguatamente imbeccando un avversario che serve Mustacchio bravo e lesto ad approfittarne. È il 10’ minuto e i granata sono già sotto.

Il goal anziché produrre una reazione sembra demolire le poche certezze dei ragazzi di Torrente che faticano a riordinare le idee e ad abbozzare tentativi pericolosi. Vanno più vicini gli ospiti al raddoppio che i granata al pareggio anche se prima Coda di piede, poi Odjer di testa scaldano le mani al portiere Pigliacelli, attento in entrambe le occasioni. Il primo tempo si chiude sullo 0-1 con qualche mugugno della curva. Ripresa con Milinkovic in campo per Sciaudone e dopo pochi minuti con Moro che rileva Pestrin. Intanto la Pro Vercelli sfiora il raddoppio per la solita indecisione tra Franco e Strakosha, bravo Rossi a salvare sulla linea. La Salernitana poi quasi per caso trova il pareggio: solita sponda di testa di Coda per Donnarumma, che con una splendida girata fulmina Pigliacelli. La Salernitana pur generosa non riesce a produrre azioni pericolose e colleziona solo sterili calci d’angolo battuti anche in malo modo, così gli ospiti in una delle poche sortite offensive, intorno alla mezz’ora, trovano il nuovo vantaggio. È ancora Mustacchio, per la personale doppietta, che penetra la difesa, come un coltello caldo nel burro, e regala agli ospiti un’importante vittoria.

I più. Il pubblico purtroppo l’unica nota positiva, in tutti i sensi. Encomiabile l’entusiasmo e la carica del popolo granata che solo alla fine si lascia andare a qualche fischio di protesta per una prestazione davvero mediocre.

I meno. La squadra. Verrebbe da dire che non si salva nessuno dal portiere al tecnico. Da registrare qualche spunto di Moro e la solita generosità di Odjer oltre la puntualità di Donnarumma con il goal. Tutti gli altri davvero da dimenticare. In difesa solo Empereur limita i danni; a centrocampo Sciaudone e Pestrin inguardabili, Gabionetta fuori dal match per tutta la gara.

Coda si batte e si sbatte ma ciabatta la palla come un pensionato all’oratorio. E Torrente stavolta ci mette del suo trasmettendo le sue insicurezze a tutto il gruppo, al netto delle tante attenuanti.

Sala stampa. Come si suol dire la società ci mette la faccia e il presidente non si sottrae alle telecamere e alle domande. “È un periodo in cui ci gira un po’ tutto storto. Adesso dobbiamo fare ulteriormente gruppo e stringere i denti. Fortunatamente abbiamo una serie di impegni ravvicinati e starà a noi metterci alle spalle questo momento negativo”.

“Paghiamo la grande emergenza nel reparto arretrato” – ha concluso Mezzaroma – “Stasera sono stati anche commessi diversi errori, ma alla squadra non posso rimproverare nulla dal punto di vista dell’impegno. Occorrerà analizzare i problemi che ci sono e porvi rimedio il prima possibile”.

Poi sollecitato rinnova fiducia incondizionata al mister che ne apprezza le parole e aggiunge: “Stasera abbiamo fatto sicuramente un passo indietro rispetto alle precedenti partite. Siamo partiti anche bene, poi all’ennesima disattenzione difensiva abbiamo subito gol. La Pro Vercelli è stata molto concreta e ne ha approfittato. Purtroppo commettiamo errori collettivi che in questa categoria non ci possiamo permettere. In questo pesano oggettivamente le tante assenze nel reparto difensivo e sarà importante recuperare al più presto gli infortunati”.

“Bisogna pensare alla prossima partita” – ha concluso il mister – “sapendo che per uscire da queste situazioni non bastano solo tecnica e tattica, ma soprattutto gli attributi”. In verità il termine utilizzato è stato un altro, non riferibile.

Il ritardo con cui i protagonisti hanno raggiunto la sala stampa per qualche minuto ha lasciato presagire foschi scenari per il tecnico di Cetara, invece confermato chiaramente da Mezzaroma, vero è che nonostante le tante assenze e le relative attenuanti la squadra doveva e poteva fare di più.

Intanto rimane ancorata nelle retrovie della classifica che si fa sempre più brutta, sperando che i necessari interventi nel mercato di riparazione non giungano fuori tempo massimo. Ora tocca stringere i denti e pedalare per una serie di appuntamenti ravvicinati.

Il ritiro già programmato in Toscana per i prossimi dieci giorni potrà aiutare il gruppo a ritrovare la strada giusta.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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