Indagine Coldiretti: solo l’8% degli italiani assaggerebbero gli insetti
Sono appena l’8 per cento gli italiani che assaggerebbero gli insetti (nella foto cimici d’acqua fritte) mentre il 7 per cento si farebbe tentate dai ragni fritti mentre ben il 19 per cento non esiterebbe a mettere nel piatto la carne di coccodrillo.
E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Iprmarketing divulgata in occasione dell’approvazione da parte del Parlamento Europeo riunito in plenaria dell’accordo sul “novel food” con 359 sì, 202 no, 127 astenuti.
“Un’antipasto delle stranezze a tavola si è avuto in Italia grazie alle speciali deroghe concesse in occasione di Expo anche se – sottolinea la Coldiretti – solo una risicata percentuale si è avventurata nell’assaggio delle curiosità più strane offerte, dall’hamburger di alligatore a quello di zebra dello Zimbawe fino al pesce palla giapponese che tuttavia hanno conquistato una certa notorietà. Meno fortunati gli insetti che sono stati oggetto di una breve degustazione autorizzata dal Ministero della Salute alla fine dell’esposizione”
“Per il via libera al consumo – continua la Coldiretti – c’è stato addirittura un importante endorsement della Fao che in un recente studio li classifica come il cibo del futuro perché stima che fanno parte delle diete tradizionali di almeno due miliardi di persone e che potrebbero quindi essere essenziali per combattere la fame”.
“Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che anche se iperproteici sono però molto lontani dalla realtà culinaria nazionale”.