Un giovane romeno di 28 anni è stato ucciso, in provincia di Milano, con colpi d’arma da fuoco dal proprietario della casa dove era entrato per rubare. L’omicida, un pensionato di 65 anni, legalmente in possesso dell’arma, è ora accusato di omicidio volontario. Su questo si è immediatamente scatenata la polemica politica. La vicenda è spinosa. Il pensionato che diventa un assassino non è un eroe e non gli va data la medaglia, ma può essere condannato per eccesso di difesa? Un fatto è certo, il comune cittadino si sente indifeso ed in pericolo finanche nelle mura domestiche. La verità è che c’è troppo lassismo e poca severità nel comminare le giuste pene ai delinquenti, i quali sembrano, al contrario, godere sempre di qualche beneficio o di uno sconto di pena, se non addirittura di un errore di procedura o di una scappatoia legale. L’impressione, purtroppo, è di vivere in un Paese dove la legge si applica con rigore per gli onesti e all’ingrosso per i malfattori. Norme più dure e procedure più rigorose per combattere i malviventi, anche in termini di prevenzione, sono i rimedi più concreti per ridare quella maggiore percezione di sicurezza che adesso i cittadini non hanno per nulla. (foto Giovanni Armenante)
21.10.2015 – By Nino Maiorino – Il discorso è sempre lo stesso: leggi e Istituzioni sono sempre più amiche di Caino, le vittime sono e si sentono sempre più indifese e, direi, discriminate, oggi si ha la sensazione che essere delinquenti sia un privilegio ed essere vittime una sventura irreversibile. Il tutto a causa di scelte politiche deleterie che hanno aumentato la frustrazione dei cittadini i quali, abbandonati a se stessi ed alla quotidiana violenza, non possono fare altro che armarsi e, se hanno il coraggio, sparare. E se la politica non si renderà conto di ciò e non interverrà, il “far-west” aumenterà.