Chi si aspettava, nella Giunta formata dal neo sindaco Servalli, personalità più note e di rilievo, probabilmente è restato deluso. In fondo, di primo acchito il nuovo governo cittadino sembra essere assai ordinario se non addirittura tendente al grigio.
Così non è, anzi, l’impressione è che il sindaco abbia fatto un buon lavoro e il risultato, almeno all’apparenza, sembra essere più che dignitoso.
C’è un giusto mix, infatti, di novità ed esperienza, di politica e società civile (o, come si preferisce oggi, di mondo delle professioni). E, quello che più conta, tutti gli assessori sono portatori di competenze specifiche che potranno tornare utili nella gestione della cosa pubblica.
Certo, questa è una valutazione nominalistica e puramente teorica. Quel che conta e interessa la città sono i fatti, il quotidiano esercizio del potere, la disponibilità all’ascolto, la capacità di essere incisivi e trasparenti nell’azione amministrativa. Ci vorrà del tempo, quindi, per esprimere giudizi o anche la più banale delle valutazioni. In altre parole, lasciamoli lavorare.
Nel frattempo, però, il sindaco Servalli è chiamato a compiere altre scelte. Dovrà nominare altri due assessori, dovrà assegnare deleghe importanti e strategiche, individuare gli uomini del suo staff, scegliere chi nominare nelle società partecipate, e così via. Insomma, dovrà completare la squadra di governo cercando di trovare gli equilibri giusti in maggioranza, contemperando il tutto con la necessità di assicurare il buongoverno alla città.
Non è un’operazione facile da realizzare. Per ora, senza troppi clamori, il puzzle gli sta riuscendo abbastanza bene, ma le spinte centrifughe in maggioranza, rispetto a quelle che sono le sue indicazioni di marcia, in modo assai fisiologico aumenteranno con il tempo, procurandogli giocoforza difficoltà e rallentamenti.
Per questo, Servalli farà bene a non dilatare i tempi per decidere le scelte relative alla sua squadra di governo. Prima le compirà, più autonomia e forza avrà.
E in ogni caso, rispetto alle questioni e i contrasti che possono sorgere in maggioranza, alle sue riconosciute e innate doti di diplomazia, Servalli accompagni, quando occorre, l’invito che Virgilio rivolge al Sommo Poeta: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa” .