scritto da Redazione Ulisseonline - 16 Giugno 2015 10:35

Salerno, all’Archivio di Stato presentato il diario di guerra di Giuseppe Iannuzzi

“Il fucile arroventato fra le mani, il rimbombo nelle valle, la montagna che si illumina e trema e le buche che si formano intorno, dopo le cannonate del nemico, in cui entrerebbe   un’intera compagnia di soldati”. Scontri, assalti, combattimenti, sono gli  orrori della guerra vissuti da un giovane di venti anni Giuseppe Iannuzzi, raccontati  nel suo diario, le cui pagina sono state raccolte fedelmente  nel libro :”Diario di guerra.

Il primo conflitto mondiale con gli occhi di un ventenne”, curato dal dottor Nicola Maria Vitola, che ha voluto pubblicarlo per  onorare il suo prozio nato  nel 1895 a Vaglio di Basilicata in provincia di Potenza:”  Ho ritrovato il suo diario a casa dei miei nonni materni che lo custodivano gelosamente . Pubblicarlo è stato per me  un atto d’amore. Il ricordo è poesia”, ha spiegato il dottor Nicola Vitola che ha raccontato che le pagine del diario si interrompono improvvisamente:”A causa della morte di Giuseppe Iannuzzi  avvenuta il 19 agosto del 1917 in seguito all’amputazione della gamba sinistra, in precedenza colpita da una scheggia di bomba, mentre assisteva un compagno ferito alla testa”.

La  presentazione del libro, è stata organizzata nell’ambito delle iniziative celebrative per il Centenario della Prima Guerra Mondiale,  come ha  ricordato la  dottoressa Lucia Napoli, Responsabile dell’Archivio Storico del Comune,  che ha moderato gli interventi e ricordato che il Comitato del Centenario ha l’obiettivo di raccontare la storia dal basso:” Vogliamo raccontare la storia di questi eroi ed anche delle donne del popolo che, come ha ricordato Maria Vittoria Iannuzzi, nella prefazione del libro, ” hanno scritto la storia con la penna del loro dolore e sono state abbandonate  e ricompensate solo con una pensione di guerra”.

Il professor Piero (Pietro) Sorrentino, giornalista storico, docente per quarantadue anni, già Addetto Stampa dell’Associazione Marinai Italiani di Salerno, autore di numerosi testi sulla storia di Salerno, ha raccontato il contesto storico durante il quale si svolgevano le vicende raccontate dal giovane fante Iannuzzi.

Il novantenne storico salernitano, da grande oratore, ha raccontato che, durante la Prima Guerra Mondiale,  per la prima volta nella storia  d’Italia, combattevano insieme pugliesi, calabresi e piemontesi:” Con l’orgoglio di combattere per la propria terra”. Il  novantenne marinaio  Sorrentino, che ha curato una delle due presentazioni del libro, da vero istrione ha raccontato gli scenari della Carnia,” dove il giovane Iannuzzi, per la prima volta, partecipò ai combattimenti nelle trincee in prima linea”, e l’impresa di Premuda:” un’azione navale compiuta dai MAS 15 e 21 rispettivamente comandati da Luigi Rizzo e Giuseppe Aonzo, che all’alba del 10 giugno 1918, in piena prima guerra mondiale, penetrarono di nascosto, di notte, senza radar,  tra le unità di una formazione navale nemica diretta al Canale d’Otranto, riuscendo ad affondare la corazzata “Santo Stefano” che era una montagna di acciaio”. Sorrentino ha ricordato che gli uomini come Giuseppe Iannuzzi hanno scritto  la storia d’Italia:”Hanno donato la loro vita combattendo con onore per la Patria.

Iannuzzi, come ogni fante  italiano ha sopportato sacrifici, privazioni e disagi di ogni sorta. E’ morto da eroe, come eroi sono stati tutti i fanti d’Italia immolatisi per la loro terra”.

L’altra presentazione del libro è stata scritta dallo scrittore salernitano  Mario Trufelli,come ha ricordato il poeta Mario Mastrangelo che  ha recitato alcune poesie tratte dal diario del fante lucano, molte delle quali  scritte durante la sua permanenza nell’Ospedale da campo dove rimase ricoverato per circa tre settimane. La dottoressa Eugenia Granito, vice direttrice  dell’Archivio di Stato, ha sottolineato l’importanza dei diari di guerra e ricordato che le lettere di guerra, inviate dai soldati al fronte  durante la Prima Guerra Mondiale:”Ammontano a circa quattro miliardi e, insieme ai diari,  sono di fondamentale importanza storica”.

Presenti molti soci dell’Associazione Lucana di Salerno presieduta dal professor Rocco Risolia.                   

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