Cava, domani la sfida all’ultimo voto tra Galdi-Napoleone e Servalli-Talleyrand
Domani si terrà il ballottaggio per scegliere chi sarà il prossimo sindaco di Cava de’ Tirreni tra l’uscente Galdi e lo sfidante Servalli.
Difficile formulare un pronostico al riguardo e, d’altra parte, in ogni caso non sarebbe opportuno e corretto farlo a poche ore dal voto.
Vero è che i due candidati si presentano al secondo turno confermando le loro specificità e natura.
Marco Galdi, in queste due settimane che separano il primo dal secondo turno di votazioni, anche perché bisognoso di continuare a recuperare consensi, è stato molto attivo e, sotto certi aspetti, finanche aggressivo. In altri termini, non si è risparmiato. Ha tirato fuori le unghie, mostrato sicurezza e determinazione. Insomma, ha dato prova, forse pure troppo, di essere un leader senza tutela e condizionamenti, quasi come “un uomo solo al comando”.
Alla fine, con l’indicazione di Giovanni Baldi come suo vicesindaco in caso di conferma, ha dato un’ulteriore prova di intelligenza, ma soprattutto di riconoscenza verso un elettorato e un personale politico che lo ha sostenuto ma che non ha in lui il primo punto di riferimento.
Tirando le somme, in questa settimana Marco Galdi ha messo in campo competenza ed esperienza, ma ha anche incarnato la risolutezza, la caparbietà e la grinta di un novello Napoleone in salsa locale.
Enzo Servalli, invece, ha fatto quello che doveva fare e ciò che ci si aspettava facesse. In altre parole, era elettoralmente in vantaggio e così ha fatto la lepre. Ha continuato a correre, elettoralmente s’intende, senza soffermasi più di tanto a guardare dietro chi era costretto a inseguirlo. Insomma, Servalli ha fatto il suo gioco e, d’altra parte, conoscendo il suo carattere, era quello che ci si aspettava.
Sobrio, minimalista, prudente, per certi versino persino sbrigativo se non addirittura sfuggente, è stato bene attento nell’evitare la rissa, lo scontro, il corpo a corpo. Per farla breve, non è caduto nella trappola di accettare le sfide e le provocazioni del suo contendente. Ha preferito procedere con il suo passo accorto e cadenzato, forte di un partito alle spalle, il Pd, e dell’appoggio di una personalità politica comunque straordinaria come il nuovo governatore della Campania Enzo De Luca.
Alla fine, confermando la sua naturale predisposizione al dialogo più che allo scontro, ma anche la sua predilezione per i chiaroscuri piuttosto che per i colori forti e sgargianti, Servalli sembra essere, per questi aspetti, una sorta di reincarnazione in versione metelliana del principe della diplomazia Talleyrand.
In conclusione, domani i cavesi sceglieranno anche quale tipo di primo cittadino preferiscono al governo della città. La continuità di una personalità forte e creativa, a volte persino incontenibile, come è Marco Galdi, cui piace decidere e procedere anche a prescindere da tutto e tutti, oppure la novità di un leader misurato e quasi schivo come è Enzo Servalli, che predilige la cautela e la scaltrezza piuttosto che il puro esercizio del comando.
Un bella e forse difficile scelta per i cavesi. Peccato, sotto certi aspetti, doverla obbligatoriamente fare nel segreto della cabina elettorale.