Passione e merito: sono state le parole d’ordine del seminario di formazione “Prospettive per una buona scuola”, organizzato, sabato mattina al Grand Hotel Salerno, dall’Anp, l’Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola presieduta in Provincia di Salerno dalla dottoressa Carmela Bove, con il patrocinio dell’Ente accreditato del MIUR, “Dirscuola” e del Comune di Salerno, durante il quale, da punti di vista differenti , è stato analizzato il DDL della “Buona Scuola” in discussione in questi giorni alla Camera dei Deputati.
Numerosi i dirigenti e i docenti delle scuole cittadine e quelli provenienti dalla provincia di Salerno e da quelle di Avellino e Caserta che hanno ascoltato con interesse gli interventi dei relatori introdotti dalla dottoressa , Carmela Bove , che ha spiegato gli obiettivi dell’Anp: Il Sindacato Anp si rivolge ai dirigenti scolastici e ai docenti. Porta avanti la valorizzazione del merito e dell’autonomia vera delle scuole che al momento ancora non c’è”.
Per la dottoressa Bove, il DDL ha iniziato a percorrere la strada del merito: ” Ci auguriamo che questo discorso sia potenziato in futuro. I docenti devono essere formati e valutati. La scuola deve cambiare! La valutazione degli apprendimenti dei nostri studenti, non può rimanere nelle ultime posizioni delle graduatorie”.
Per la dottoressa Anna Armone, della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, profonda conoscitrice del mondo dell’istruzione, già membro della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la buona scuola esiste già: “E’ quella fatta dalle eccellenze che abbiamo in tutta Italia che però non garantiscono la qualità per tutti. Bisogna portare tutta la scuola a standard qualitativi alti. Per farlo bisogna responsabilizzare tutti quelli che in aula fanno la buona scuola: i docenti. Le scelte del Governo oggi sono orientate a dare più potere ai Dirigenti Scolastici: io non sono sicura che questo servirà a responsabilizzare i docenti. Non si può dare più potere solo ad un soggetto pensando che l’altro si responsabilizzi: l’altro si assoggetta e basta. Bisogna definire uno stato giuridico dei docenti rispetto al quale il dirigente possa esercitare le funzioni di datore di lavoro. Bisogna inoltre costringere i docenti ad autoregolarsi dal punto di vista deontologico. Noi non vogliamo dei soldatini in aula, ma dei bravi docenti. I ragazzi non possono stare bene se non stanno bene i docenti”.
La dottoressa Licia Cianfriglia, Vice Presidente Nazionale dell’ANP, ha ricordato la campagna mediatica che si sta attuando nei confronti dei dirigenti scolastici: “Li stanno chiamando “i presidi sceriffo”. Si sta cercando di mettere contro le categorie dei dirigenti e dei docenti. Questo non fa bene alla scuola. Hanno responsabilità e ruoli diversi, fondamentali entrambi. Chi ha la responsabilità ultima, legale, dell’istituzione è quello che deve gestire e presidiare. E’ corretto che il dirigente valuti i docenti e che il dirigente superiore valuti il dirigente della scuola. La valutazione è una forma di controllo che lavora per la qualità del sistema. Si deve lavorare insieme per il successo formativo degli studenti”.
Il dottor Salvatore Giuliano ha presentato il progetto “Book in progress”, da lui ideato, che vede coinvolti 1200 docenti italiani:”E’ una iniziativa partita dall’Istituto Majorana di Brindisi che prevede la creazione di contenuti, sia cartacei che digitali, alternativi ai libri di testo, con un forte risparmio per le famiglie. I nostri ragazzi apprendono in maniera diversa rispetto ai loro coetanei di tre anni fa. La scuola deve prendere carico di questo cambiamento e farlo diventare opportunità”.
Il professor Claudio Naddeo, Vicepresidente Provinciale dell’ANP che, con la Presidente e con le professoresse Rossella De Luca e Ornella De Pasquale, ha curato l’organizzazione del convegno, ha sottolineato che “La buona scuola deve essere una scuola aperta alle esigenze del territorio e deve dare ai dirigenti la possibilità di formulare un’offerta formativa rispondente alle esigenze attuali”.
L’Assessore alla Pubblica Istruzione, Eva Avossa, ha affermato che “A Salerno c’è una buona scuola! Una scuola che si impegna, attenta ai cambiamenti della società e alle esigenze della didattica e ai tempi. Capace di dare ai bambini una preparazione da cittadini attivi e consapevoli. Bisogna sottolineare quanto di buono fa la scuola che spesso viene solo demonizzata”.