A quanto pare dieci componenti del Pd saranno sostituiti dalla Commissione Affari Costituzionali in quanto si oppongono a Renzi e si sono dichiarati critici sull’Italicum, la nuova legge elettorale che il prossimo 27 aprile sarà in aula alla Camera dei Deputati. Non è certo un bel gesto di democrazia quel che potrebbe consumarsi nel gruppo parlamentare del Pd. Renzi ha tutte le sue buone ragioni, ma sbaglia nel comprimere in questo modo la libertà dei propri deputati. Meglio essere sconfitto in Commissione e andare al voto anticipato, piuttosto che sfasciare il proprio partito, ma soprattutto rischiare di compromettere la propria immagine. Insomma, Renzi continua a giocare d’azzardo. Ma gli andrà sempre bene? (foto Giovanni Armenante)
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Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.
21.04.2015 – By Nino Maiorino – Non chiamiamola più “democrazia”, chiamiamola piuttosto “DEMOCRATURA”, termine rispolverato da Eugenio Scalfari che, qualche settimana fa ha anche spiegato, su Repubblica, l’origine e il significato. Ma se funziona, qual è il problema? Perché fossilizzarci e intestardirci a chiamare democrazia un sistema che fa finta di far contare il popolo ma i cui rappresentanti (…del popolo) fanno in prevalenza solo i casi (sic) loro? Non è più questione di termini, è il momento di muoversi, aprirsi, riformare, modernizzarsi. E se Renzi, con la sua “democratura”, queste cose le fa, ben venga.