Lei è Alice una ragazza che per sentirsi meno sola va dal fioraio a comprarsi un mazzo di rose. Titolare di una agenzia che ricerca modelli e modelle non professionisti per la pubblicità, sta cercando un ragazzo riccio, di circa trent’anni, dai lineamenti un pò esotici e lo zigomo alto per una campagna pubblicitaria di un paio di nuovi jeans. Dopo una settimana di ricerche finalmente lo trova, anzi è lui a trovare lei, perchè la travolge con la sua bicicletta sul marciapiedi, mentre lei sta per entrare nel portone di casa sua.
E’ Francesco, un ragazzo bellissimo, con un fisico da paura: vegano Doc, al punto da avere addirittura tatuato sull’addome il simbolo del riciclo, che non mangia carne per non far soffrire gli animali e che al suo primo appuntamento con lei fa terribilmente tardi per salvare un piccione ferito. Alice innamoratasi perdutamente di questo vegetariano talebano, abbandona salame, carne, pesce e pasticcini, convinta che in amore, come nella vita, non vinca il più forte, ma chi sa adattarsi più velocemente”.
E’ questa la simpatica e divertente storia raccontata nel libro”Straziami ma di tofu saziami”, edito da Rizzoli, scritto a quattro mani da due scrittrici milanesi, Paola Maraone, giornalista di “Gioia”, e Paola La Rosa, che ha lavorato per dieci anni come autore tv, appassionata di Formula1, che hanno presentato venerdì sera al Social Tennis di Cava De’ Tirreni, durante il terzo salotto letterario della IX edizione del Premio e Rassegna letteraria Com&Te, ideato e curato dal giornalista Pasquale Petrillo e promosso dall’associazione Comunicazione & Territorio, presieduta dalla giornalista Silvia Lamberti. Le due autrici, amiche dai tempi del liceo, intervistate dai giornalisti Tiziana De Sio e Felice Naddeo, hanno raccontato che il libro racconta la storia vissuta da Paola La Rosa, che per sei anni ha seguito l’alimentazione vegana di Francesco, mangiando solo tofu, seitan, crocchette di miglio e verdure carissime:.
“La storia naturalmente è un pò romanzata ma per l’80% è vera”, hanno spiegato le autrici. Paola La Rosa, che oggi è diventata” riduzionista”: “Significa mangiare poca carne stando attenta a tutto quello che è legato al mondo del veganesimo, senza fare una scelta netta e precisa”, ha spiegato che il veganesimo non è solo uno stile alimentare, ma un vero stile di vita: “Significa anche fare a meno dell’auto, dei detersivi, significa cucirsi i vestiti in pile da sé, non sprecare, ma salvaguardare, non comprare cose nuove, ma continuare a usare quelle vecchie e tanto altro”.
Paola Maraone, durante la parentesi vegana della sua amica, spesso ha litigato con lei, soprattutto quando la stessa ha avuto una bambina:” Mi facevo assegnare dal giornale delle inchieste sul veganesimo per scoprire il ruolo dell’alimentazione vegana nel bambino. Ma lei niente”.
Le due scrittrici, sollecitate anche dalle domande dei tanti studenti presenti, hanno spiegato anche il significato di “decluttering”: “E’ la decrescita domestica felice, ossia il liberarsi del superfluo, per vivere meglio e non inquinare”, di “ortoressia”: ” E’ il non mangiare frutta e verdura che siano state colte da più di quindici minuti e non tagliare le foglie d’insalata per non perdere le proprietà nutritive”, e che il vegano vero ha a cuore, più che la salute il bene degli animali, che hanno diritto di vivere quanto gli uomini . “Come dice Francesco nel libro, la carne è potere e sopraffazione, mentre le verdure sono pace e umiltà”.
Il libro, probabilmente, sarà presentato anche all’Expo di Milano: “L’Expo si basa su un messaggio di consapevolezza alimentare e il nostro libro è in linea con questo messaggio”.