scritto da Redazione Ulisseonline - 11 Aprile 2015 13:44

Il Governo approva il documento economico-finanziario

Il Consiglio dei Ministri licenzia il documento programmatico su previsioni economiche e riforme. Il premier: “Risorse aggiuntive trovate con la flessibilità, non da nuove tasse”. Infrastrutture strategiche: 25 opere da 70 miliardi.

 

E’ durata un’ora e mezzo circa la riunione a Palazzo Chigi, dedicata al Def, il testo che contiene le linee guida dei prossimi tre anni di politica economica del governo, con i relativi vincoli di bilancio, le previsioni macroeconomiche e i piani di riforma.

Il premier Renzi ha subito affrontato l’argomento di giornata, ovvero l’emergere di un “tesoretto” da 1,6 miliardi di risorse, nelle pieghe dei conti pubblici.

“Non è il Def il luogo nel quale decidere a cosa destinare quelle risorse”, ha precisato il presidente del Consiglio, ricordando che si tratta di soldi derivanti dai maggiori spazi che il governo può sfruttare nel rapporto deficit/Pil grazie alla flessibilità sul bilancio concessa dalla Ue.

Serviranno allora le prossime settimane per capire la direzione d’intervento del governo.Nessuna posta straordinaria, dunque, ma il frutto di un innalzamento dell’asticella del fabbisogno statale. In particolare, bisogna considerare la differenza tra il ‘quadro tendenziale’ e quello ‘programmatico’ dei conti pubblici italiani.

Nel primo caso, si ragiona di come andrebbe l’economia in base alle attuali previsioni di crescita (alzate dal +0,6 precedente al +0,7% di ora) e senza introdurre nuovi provvedimenti. Nel secondo, invece, si considera l’impatto delle risorse che si spenderanno per nuove misure. E proprio tra le due tabelle “balla” un decimo di punto percentuale di rapporto tra deficit e Prodotto: nel quadro tendenziale si parla di rapporto al 2,5%, che è il livello che il deficit avrebbe ragginto ‘naturalmente’.

In quello programmatico sale al 2,6%,  si prospetta quindi un allentamento della stretta dei conti, in favore di misure espansive. Proprio quello 0,1% rappresenta grosso modo gli 1,6 miliardi di risorse aggiuntive che Renzi ha deciso di destinare altrove. (fonte Confcommercio)

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