Sondaggio SWG: gli italiani sono sempre più per l’euro e le piccole e medie imprese
Sono i temi economici l’oggetto della rilevazione effettuata questa settimana dall’istituto demoscopico SWG.
La prima domanda del sondaggio riguarda l’uscita dell’euro: “Alcuni sostengono che l’Italia farebbe meglio ad uscire dall’Euro. Lei è d’accordo con questa affermazione?”
Il 28% degli intervistati sono per l’uscita dall’euro, il 3% in meno rispetto allo scorso anno. Non sono d’accordo all’uscita dell’Italia dall’euro il 55% degli intervistati, in pratica, il 4% in più in un anno.
Il 17% risponde di non sapere, l’1% in meno rispetto alla precedente rilevazione del 2014.
In conclusione, gli italiani mostrano minore avversione verso l’euro, tant’è che l’uscita dall’euro convince sempre meno. Molto probabilmente, questo è anche il risultato dei primi segnali di una timida ripresa economica che comunque incide sul morale degli italiani.
L’altra domanda, rivolta al campione rappresentativo nazionale composto da 1.000 soggetti maggiorenni, riguarda le politiche economiche con al centro dell’attenzione le piccole e medie imprese.
La domanda è stata la seguente: “È fondamentale sostenere con agevolazioni fiscali e semplificazioni normative le piccole e medie imprese che non spostano la produzione all’estero e quindi favorire la produzione domestica rispetto alle importazioni. Con questa affermazione lei si trova d’accordo o no?”.
Il 76% degli intervistati, in pratica la stragrande maggioranza, si dichiara d’accordo, per la precisione il 40% è del tutto d’accordo, mentre il 36% è semplicemente d’accordo.
Solo il 6% è in disaccordo, mentre il 3% è del tutto in disaccordo, infine, 15% non sa rispondere.
Insomma, gli italiani sono più che convinti sulla necessità che le piccole e medie imprese, che non delocalizzano e restano in Italia, siano premiate e favorite. In un Paese come il nostro, dove il lavoro si perde e non si trova, poteva essere altrimenti?