Malasanità e autonomia differenziata
La salute dei cittadini non può che essere al primo posto tra le preoccupazioni e i doveri di uno Stato moderno e civile. A maggior ragione quando si tratta di persone fragili, anziani o bambini
«Hanno lasciato mia madre su una barella del pronto soccorso dal 10 dicembre al 18 dicembre». E’ quanto ha denunciato Romina Gelardi. Lo fa dopo la morte della madre di 76 anni, Maria Ruggia, avvenuta all’interno dell’ospedale di Ingrassia, a Palermo. Non è il primo caso di malasanità, ciò non toglie che sia intollerabile che si verifichino simili episodi. La salute dei cittadini non può che essere al primo posto tra le preoccupazioni e i doveri di uno Stato moderno e civile. A maggior ragione quando si tratta di persone fragili, anziani o bambini. Non ci sono giustificazioni. Ed è singolare che da mesi si discute di autonomia differenziata. La verità è che tra Nord e Sud, tra la sanità lombarda o emiliana e quella siciliana o campana, la differenza c’è già ed è drammaticamente profonda. Andrebbe colmata piuttosto che aumentata. La questione vera è questa.