Cava de’ Tirreni, con “Adesso Cava!” Fabio Siani for Sindaco
Il civismo non è affatto la negazione della politica. E' piuttosto un modo di partecipare alla vita politica senza utilizzare i partiti nelle loro varie declinazioni
La presentazione di stamani del progetto civico “Adesso Cava!” è stato preceduto, inevitabilmente e come prevedibile, dai più velenosi e svariati commenti. L’iniziativa è stata liquidata come un minestrone, una minestra riscaldata, una macedonia, una compagnia di combattenti e reduci. Il riferimento è chiaramente rivolto ai protagonisti che stamani hanno presentato l’iniziativa. Ex assessori, ex consiglieri comunali, ex portavoce o commissari o coordinatori di partito. Insomma, ex.
Tutto ciò è innegabile. E’ gente che da almeno venticinque anni calca la scena politica cittadina. Vecchi arnesi, potremmo dire, ma anche esponenti scafati, esperti, con sufficienti peli sullo stomaco.
Dall’altro lato, però, perché non dovrebbero proporsi al governo della città? Dalla loro hanno esperienza da vendere, sono carte conosciute, nel bene e nel male. E per molti potrebbero rappresentare, come dire, un usato sicuro.
Comprensibile, in tutta onestà, anche un altro rilievo, ovvero, questi signori possono essere interpreti di un’iniziativa genuinamente civica? Le perplessità, com’è giusto che sia, non mancano. Tuttavia, due argomentazioni ci vengono in aiuto.
La prima, è che il civismo non è affatto la negazione della politica. E’ piuttosto un modo di partecipare alla vita politica senza utilizzare i partiti nelle loro varie declinazioni. Certo, per molti è una scorciatoia. Peggio un escamotage o una furbata. Un refugium peccatorum. Ciò, però, non necessariamente vale per tutti e non può costituire una impostazione aprioristica.
La seconda, è che la cifra del civismo viene rappresentata dalla partecipazione di pezzi più o meno grandi della società civile, la quale, diffidando dei partiti e della politica politicante, si propone come elemento centrale e qualificante di iniziative a tutela di interessi e di territori ritenuti non adeguatamente curati. Questo costituisce di sicuro un vulnus per un progetto, come quello presentato stamani, che vede esclusivi protagonisti politici di lungo corso e non esponenti della società civile. D’altro canto, un indice in negativo di civismo è l’assenza di una donna al tavolo dei relatori di stamani. Rebus sic stantibus…
C’è, però, di converso, da porsi la domanda: ma nella nostra città la società civile dove sta? Di sicuro, non in politica, nei partiti, nelle varie associazioni politico-culturali. Fa altro. Partecipa e realizza anche iniziative lodevoli, ma comunque lontane dall’impegno politico. Quello che, a ragione, è la nostra classe dirigente cittadina, fatte poche eccezioni, non si vuole sporcare le mani con la politica. E si guarda bene dal mettersi in gioco. Al più, sottovoce e stando comodamente alla finestra a guardare, esprime critiche e giudizi più o meno severi. Non altro.
Perché, allora, non dovrebbero avere agibilità politica e occupare il loro spazio i Fabio Siani, i Ferrigno, i Lampis e così via… o i De Rosa, i Napoli.. o i Barbuti, i Narbone? Non è certo colpa loro, ma di chi non intende occupare quello spazio politico che legittimamente potrebbe e dovrebbe fare. Se questo passa il convento, obtorto collo… In altre parole, prima di lamentarci a destra e a manca, dovremmo pure farci il nostro bell’esamino di coscienza.
Detto questo, alcune brevi considerazioni politiche.
La prima.
L’esordio di questo nuovo, per quanto marchiato, progetto politico si aggiunge a quell’arcipelago di sodalizi e iniziative civiche, o se si preferisce fuori dai partiti tradizionali, che costituiscono per ora solo un’ipotesi di lavoro. Ci spieghiamo meglio. Ad oggi, quest’area, che ha una certa consistenza, rischia di diventare definitivamente una palude se non viene prosciugata dal protagonismo se non proprio dal solipsismo delle sue componenti. In altri termini, ci vorrebbe uno scatto di maturità politica per porre in essere un’aggregazione politica che dia a questa ipotesi civica un suo vero, reale, consistente peso specifico.
Non solo. Anche stamani si sono sentite delle enunciazioni tanto generiche quanto condivisibili. E’ tempo allora che si passi a definire i contenuti, a fissare dei punti programmatici, a esplicitare le idee per un progetto di città… E attorno a ciò costruire una proposta politica unitaria fatte di argomentazioni e di uomini. Non servono i buoni propositi e le chiacchiere, bensì la concretezza delle azioni. Ragionate e compiute. E la testimonianza e la qualità delle persone che incarnano le idee. In breve, le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni…
La seconda.
Da stamattina abbiamo di fatto un altro candidato a sindaco: Fabio Siani. Inutile girarci intorno. Si affianca a quello certo anche se non ancora ufficializzato del centrodestra tradizionale, ovvero Raffaele Giordano. A sinistra, o se si preferisce nel centrosinistra, per ora, a parte le macerie provocate dall’Amministrazione Servalli, non si intravede ancora nulla. Per ora, ribadiamo. La partita, vedendo anche l’uditorio di stamattina, per adesso (e con Adesso Cava!) si gioca a destra. E, al momento, sembrerebbe una partita con un pronostico facile e già annunciato. In politica, però, non solo nel calcio e nella vita, mai dire mai! E non sappiamo nemmeno se per davvero sarà giocata fino in fondo. Come nella boxe, la spugna potrebbe essere gettata prima di quanto si pensi.
La terza.
Proprio perché la partita si gioca a destra, perché ad essere interessato è soprattutto l’elettorato di centrodestra, allora questa nuova formazione deve mostrare, nel modo migliore e più credibile, di essere qualcosa di diverso. Da chi? Dalla coalizione di centrodestra a trazione di destra. In altre parole, deve essere attrattiva per quell’elettorato che non appartiene in modo più o meno consolidato al centrodestra. Nello stesso tempo, deve avere una maggiore credibilità politica del centrodestra ufficiale per sottrarle parte del proprio elettorato. Sì, perché tra l’eventuale fotocopia della destra e quella originale non ci sarebbe partita: gli elettori di destra sceglierebbero l’originale, ovvero uno dei partiti della coalizione di centrodestra. L’operazione non è delle più semplici, soprattutto vedendo il parterre di stamani.
La quarta.
L’auspicio è che, anche grazie a questa nuova formazione, si alzi il livello del dibattito politico in città, al momento asfittico se non addirittura assente. Ci auguriamo che, sui contenuti, Fabio Siani e i suoi alzino l’asticella e contribuiscano anche a marcare una distinzione netta tra chi sta o dovrebbe essere all’opposizione e chi sta ora sgovernando la città. Al momento, infatti, l’opinione pubblica metelliana avverte la presenza di troppe ambiguità e di non poche situazioni di opacità. Tant’è che in troppi fanno fatica a distinguere in modo netto ed inequivocabile chi sta da un lato e chi dall’altro. Forse è solo una sensazione errata, tuttavia, a volte contano più le percezioni che la realtà fattuale.
In conclusione, non resta che seguire con attenzione e il dovuto rispetto questa nuova componente politica. Valutiamola per i fatti e per i contenuti. Non per altro. Poi si vedrà. Se son rose fioriranno…
Che Dio salvi Cava!