Cava, il sindaco Galdi sfratta il Cuc e monta la polemica dal sapore elettorale
La decisione del sindaco Marco Galdi di sfrattare dai locali della Villa Comunale lo storico sodalizio è ormai un tema di campagna elettorale. Come avvoltoi, infatti, quasi tutti i candidati a sindaco si sono lanciati su questa vicenda partecipando ieri sera all’affollato incontro (nella foto) tenuto al CUC in Villa Comunale.
“La scelta dell’amministrazione Galdi -scrivono oggi in una nota il portavoce di Fratelli d’Italia Fabio Siani e il candidato sindaco Renato Aliberti– avrà come unica conseguenza quella di mettere per strada le associazioni che oggi operano nella struttura della villa comunale, cancellando con un colpo di spugna 60 anni di storia”.
“L’assenza del Sindaco -incalzano Siani e ALiberti- ci ha lasciati sconcertati ed ha dimostrato, ancora una volta, la mancanza di coraggio dello stesso a confrontarsi in un’assise pubblica e le giustificazioni portate dal vice sindaco Landolfi sono apparse incomprensibili, tanto da suscitare il disappunto dell’ intera assemblea”.
“Fratelli d’Italia -conclude la nota- propone al Sindaco Galdi di accettare il piano di rientro dei canoni scaduti proposto dal sodalizio ed al contempo sottoscrivere un nuovo accordo locatizio”.
Durissima la nota diffusa dall’avvocato Alfonso Senatore, giù amministratore comunale e provinciale e attualmente presidente dell’associazione politica Città Unita,che ritiene “il CUC una grande risorsa. Un bellissimo contenitore per teatro, convegni, eventi culturali che bene può far convivere i giovani e i meno giovani in un abbraccio generazionale, purché sia operativo ed efficiente al massimo”.
“Galdi -sostiene Alfonso Senatore- non vedrà mai realizzato il suo sogno politico di sfrattare il CUC, perché ad essere sfrattato sarà prima lui con la sua allegra brigata”.
Non a caso, Senatore non perde l’occasione per chiamare in causa gli alleati di Galdi da ” Carmine Salsano che appoggerà la decisione del Sindaco in campagna elettorale in buona compagnia con l’on. Giovanni Baldi, l’ass. Vincenzo Lamberti e il presidente del consiglio comunale Antonio Barbuti“, aggiungendovi poi “il consigliere comunale Vincenzo Servalli, candidato a sindaco del PD, la cui assenza ingiustificata e emblematica è la prova provata dell’accordo a sinistra con Galdi che già mesi or sono ha salvato non sfiduciandolo”.
Sul tema interviene con una nota anche Michele Mazzeo, candidato a sindaco del Partito Comunista, che definisce quella di sfrattare il CUC “una scelta inammissibile, un vero e proprio abuso di potere da parte dell’Amministrazione comunale. Questa decisione, che colpisce un pezzo di storia della città, infatti, praticamente arriva a poco più di un mese dalla scadenza del mandato”.
“La condizione in cui si trova il Cuc- sostiene ancora il candidato sindaco del Partito Comunista- stride pesantemente con tante altre situazioni presenti in città. Ad esempio, è scandaloso che un’istituzione come il Club Universitario Cavese debba pagare più di 3mila euro di fitto mensile, mentre la Mediateca ne paga soltanto 1250 euro. Inoltre, esistono anche casi di morosità, in cui il sindaco ha deciso però di elargire contributi a piene mani, soltanto perché sono gestite da suoi “grandi elettori””.
Insomma, la questione CUC è diventata un caso. Forse, però, si tratta solo di un’esagerazione da clima elettorale. In fondo, i veri problemi della città sono ben altri. Con tutto il rispetto per la storia e il destino del Club Universitario Cavese, che va sì salvato, ma non può diventare, solo per fini elettorali, il centro dell’universo creato.