scritto da Redazione Ulisseonline - 09 Dicembre 2024 14:28

Cava de’ Tirreni, dopo cinquant’anni si ritrova a pranzo la V^ B del Liceo scientifico

E' stato veramente emozionante ritrovarsi in tanti dopo cinquant’anni e per alcuni è stato necessario attendere qualche istante per riconoscersi ma, mentre il fisico cambia col tempo e può trarre in inganno, gli occhi non mentono e rivelano quegli sguardi che avevamo a diciott'anni

La storia della V^ B continua

E venne il fatidico giorno fissato per ritrovarci a distanza di cinquant’anni dall’agognata maturità scientifica del 1974. Il 28 novembre mattina, puntuali all’appuntamento, un gruppetto di noi si incontra davanti al cimitero di Cava per portare un fiore a cinque degli otto nostri compagni di classe che, meno fortunati, riposano tra i cipressi. Tre di essi sono sepolti altrove, ma non è mancata loro una nostra preghiera.

Assolto a questo doveroso omaggio, ci mettiamo in macchina e ci portiamo al ristorante “Parco dei Pini” per il pranzo di classe dove il titolare ha fatto trovare tutto come programmato. L’appuntamento è fissato con un certo obbligo per le 12 perché, a sorpresa per tutti, il fotografo Enzo Gigantino con studio a Cava in via Atenolfi, è lì ad attenderci per un scatto di tutto il gruppo. É stata una cosa non facile perché era necessario fare la foto entro un tempo per consentirgli di inviarla al laboratorio e riaverla stampata nel pomeriggio per la consegna. Infatti, alla spicciolata, sono arrivati gli amici e le amiche di scuola che hanno risposto all’invito e, sul fil di lana, il nostro Armando Lamberti, al secolo professore e già assessore ora consigliere comunale con delega alla cultura, che ha lasciato i corridoi del Palazzo di Città all’ultimo minuto, ma si sa, i grandi della città si fanno attendere.

Ci spostiamo in giardino e, piglia e sposti, luce e controluce, dietro gli alti, avanti i meno, i belli e i brutti, siamo tutti in posa per la foto ricordo.

É stato veramente emozionante ritrovarsi in tanti dopo cinquant’anni e per alcuni è stato necessario attendere qualche istante per riconoscersi ma, mentre il fisico cambia col tempo e può trarre in inganno, gli occhi non mentono e rivelano quegli sguardi che avevamo a diciott’anni. Ed ecco che scattano gli abbracci e le emozioni adolescenziali del ritrovare il proprio compagno di banco, l’amico fedele o quel giocherellone di un tempo.

Vissuto questo primo magico momento, passiamo sotto i gazebi per un aperitivo e per continuare con le sorprese. Alle quattro nostre compagne di classe, Anna Lamberti, Carmela Bisogno, Gelsomina Adinolfi e Vilma Sessa, viene consegnato da Mattia Pisapia, a nome di tutti, un bouquet di fiori in segno di cortesia ed affetto.

 

Intanto, sul tavolo dell’aperitivo arriva Gaetano Violante, con caciocavalli e ricotte tipiche della zona dove lui abita (area Contursi) ed altre leccornie di sua produzione, ed incomincia ad affettare  riscontrando un vero successo gastronomico.

Nel frattempo, all’interno della sala, Luciano Diletto sta montando una postazione elettronica per organizzare una musica di accompagnamento e rendere il pranzo più festoso. Aleggia tra i gruppetti e capannelli di amici il nostro Lucio Ferrara, il “grande nonno”, che con il suo telefonino immortala con foto e video ogni istante dell’incontro cogliendo espressioni ed atteggiamenti particolari.

Tra i convenuti ci sono alcuni che vengono da lontano e da molto lontano, Anna Lamberti viene dalla meravigliosa Ischia, Nicola Bruno da Agropoli, mentre Alfonso De Leo “nientepopodimenochè” da Ravenna. Ma anche da molto vicino, come Oreste Annarumma che ha un’attività commerciale a soli 100 metri dal ristorante.

Arriviamo al tavolo e troviamo un’altra stupenda sorpresa. Affianco ad ogni posto una bustina con dentro un lavoro all’uncinetto rappresentante un segnalibro, un portachiavi, dei cuoricini, tutti rigorosamente fatti a mano da Vilma ed accompagnati da un cartoncino con una frase, tutte diverse tra loro. È stato un omaggio che la nostra amica ha voluto fare ad ognuno di noi in ricordo di questa meravigliosa giornata.

Ed ancora delle bottiglie di ottimo vino personalizzate con un’etichetta del cinquantesimo anniversario del nostro diploma appositamente realizzata per l’occasione. Autore della ricerca e scelta dei vini, nonché dell’etichetta, è Vittorio De Rosa, esperto ed appassionato enologo. La sua risulta essere stata un’ottima scelta e le bottiglie personalizzate, ancorché consumate, vengono portate via, a fine pranzo, in ricordo dell’evento.

Intanto, un po’ a caso, un po’ come ai tempi di scuola, ci si ritrova a prendere posto come un tempo. Io che a scuola sedevo accanto a Giovanni Baldi (per gli amici Gianni) non potevo non capitargli vicino. Così pure altri hanno fatto lo stesso.

Abbiamo voluto un unico grande tavolo affinché nessuno si sentisse separato e così è stato, ma, così come succede in tutte le classi che si rispettino, si è creata un’area più movimentata ed un’altra più quieta. I nostri compagni dell’area sianese e limitrofa, Angelo Leo, Ferdinando Esposito, Rocco Leo, da sempre più tranquilli, sono capitati con altrettanti “bravi ragazzi” dell’area cavese o circostante, quali Enzo Sperindeo, Fioravante (Fiorello) Siani, Gioacchino Sorrentino, Giovanni Santoriello, Michele Adinolfi ed Osvaldo D’Amico, anche se qualcuno, da ragazzo, un po’ esuberante lo era stato.

Ma non potevamo limitarci al solo degustare le prelibatezze predisposte dal ristorante, quand’ecco che rompe il ghiaccio e prende il microfono Roberto Amato che incomincia a provocarci stuzzicando i nostri ricordi alla ricerca di aneddoti da raccontare. Prende la parola Anna che ricorda di un compito in classe su Dante, gentilmente “passato” da Gianni Baldi, al quale prende un ottimo voto. Alfonso ci racconta di un suo svenimento alla lavagna realizzato “ad arte” per evitare un’interrogazione in matematica. Vittorio ricorda quelle belle colazioni fatte dal salumiere sotto la scuola, ma le più buone erano di Gianni Baldi perché artigianali e fatte in casa. Anch’io dico la mia sulle colazioni di Gianni confessando che, da compagno di banco, ero in posizione privilegiata e le trafugavo su commissione passandole agli amici alle spalle.

Antonio Paradiso ci ricorda che il primo anno di scuola lo abbiamo iniziato tra i calcinacci dei lavori in corso per adattare la palazzina ad istituto scolastico. Gaetano racconta episodi accaduti durante l’occupazione dell’istituto in tempo di contestazione studentesca. E così via, più di uno ha detto la sua rovistando nei meandri della memoria e suscitando ilarità e nostalgia dei tempi che furono.

Ma non finisce qui. Luciano, che ha montato l’attrezzatura musicale ci invita al karaoke ed interviene subito Gaetano cantando delle canzoni di Lucio Battisti, Roberto canta una canzone di Peppino di Capri e a seguire, sorpresa tra le sorprese, si alza il “compassato” Armando che, lasciato per un attimo il suo fedele telefonino, si esibisce prima in un’appassionata “Tu si ’na cosa grande”, del grande Domenico Modugno, esprimendo un pathos ed un sentimento particolari e, con un volo pindarico, passa a cantare “Quando quando quando” al ritmo di samba ballato dalle sfrenate Vilma, Anna, Gelsomina e dall’irrefrenabile ed instancabile Gaetano. Grande successo hanno avuto le esibizioni canore di Armando che sono state immortalate da tanti telefonini a suggello di un’impresa irripetibile.

Come in tutte le feste che si rispetti, non poteva mancare il “trenino” al quale hanno preso parte un po’ tutti.

Un unico cruccio il mio, è quello forse di non poter raccontare nulla di particolare su Pasquale Petrillo se non che è stato al tavolo ad osservare e a meditare, forse, sulle cose mai viste prima in questa giornata. Anche lui con l’immancabile telefonico a dirigere il suo giornale Ulisse on line che gentilmente ci sta ospitando su queste pagine.

E tra un canto e un ballo, arriva la torta con su la foto della 3^ B nel 1972, che è poi la medesima pubblicata sul precedente articolo a questo. Champagne per brindare ancora volta insieme ed infine, prima dei saluti, la consegna di una cartellina ricordo contenente la foto del gruppo scattata prima del pranzo, una copia del numero unico del giornalino “Teorema” pubblicato nel maggio del 1974 dalle 5^ A e B e un portachiavi, o ferma-borsa per signore, personalizzato con il logo della sezione B degli anni 1969-1974 realizzato per l’occasione.

Che dire altro? Nulla poteva essere fatto di più per rendere unico e magico il momento che, benché svoltosi in una uggiosa giornata autunnale, ha rappresentato la primavera degli anni più belli e spensierati della nostra vita che abbiamo rivissuto come tanti “Peter Pan nell’isola che non c’è”.

A fine serata ci siamo salutati con la stessa emozione di quando ci siamo incontrati e ci siamo impegnati a non perdersi più ma rivedersi nel prossimo futuro affinché questa amicizia ritrovata non abbia più fine.

Mi sia consentito ringraziare Nicola Bruno che nell’estate scorsa mi aveva ricordato che quest’anno compivamo cinquant’anni anni dal diploma e che sarebbe stato bello rivedersi prima che gli anni prendessero il sopravvento sulle nostre forze.

Ed ancora gli amici Antonio Paradiso, Lucio, Mattia e Vittorio che con me si sono presi l’onere ed il piacere di organizzare questo evento.

Ed in ultimo citare i tre assenti che, per legittimi motivi, non hanno potuto partecipare e sono: Antonio Navarra, Luigi Ferrarese e Raffaele Sellitto. Con essi saremmo stati in trenta, la quasi totalità dell’intera sezione “B” rintracciata.

Un’unica precisazione. Volutamente ho omesso i titoli accademici o professionali di ognuno di noi (ad eccezione di uno per “esclusive esigenze di cronaca”) perché questo evento è legato a quando eravamo poco o più che ragazzi e ragazze ed eravamo ricchi di sogni e di speranze e null’altro. Poi ognuno ha fatto il suo percorso e, come l’acqua nel terreno trova la sua naturale o imprevista strada, ciascuno ha preso la sua ed è diventato è quello che ora è. Ma per tutti, almeno per un giorno, siamo stati quelle simpatiche canaglie di un tempo che si sono divertite ed hanno fatto divertire.

Il prossimo appuntamento è fissato nel breve futuro per un importante evento da dedicare la nostro compagno di scuola scomparso Antonio Ferrigno, emerito fisico e scienziato internazionale, al quale sarà dedicato uno specifico incontro culturale presso il liceo scientifico “Andrea Genoino” di Cava de’ Tirreni e del quale daremo conto con un più ampio risalto mediatico prossimamente.

Carlo De Martino

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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