Cava de’ Tirreni, sull’ammanco nei conti del Comune la denuncia del CoBeCo: “E noi cavesi paghiamo”
Da tempo il CoBeCo ha evidenziato che non era necessario aderire al Piano di Riequilibrio Finanziario, ma ora alla luce di questa vicenda, i cui contorni saranno chiariti dalla Magistratura, è evidente che i numeri di bilancio motivanti il piano di rientro erano viziati da distrazioni di somme destinate ad attività improprie e non giustificabili
Riceviamo e pubblichiamo
Apprendiamo da notizie di stampa che il sindaco Servalli ha denunziato alla Procura un ammanco nei conti del Comune di oltre 600mila euro, effettuato attraverso mandati di pagamento verso il Consorzio Farmaceutico privi degli atti deliberativi di riferimento. Ma si apprende da stampa locale addirittura di un ammanco molto più consistente, di forse oltre il 1milione di euro, versati indebitamente non solo al Consorzio Farmaceutico, ma anche a ditte per lavori mai effettuati. Una vicenda gravissima che prefigura una possibile falsificazione dei bilanci comunali negli ultimi anni.
Da tempo il CoBeCo ha evidenziato che non era necessario aderire al Piano di Riequilibrio Finanziario, ma ora alla luce di questa vicenda, i cui contorni saranno chiariti dalla Magistratura, è evidente che i numeri di bilancio motivanti il piano di rientro erano viziati da distrazioni di somme destinate ad attività improprie e non giustificabili.
E intanto si è messo in svendita il patrimonio immobiliare, anche di pregio, della città.
Anni di sacrifici per i cavesi con i tributi e le tariffe portate al massimo, mancate assunzioni di personale, tagli per i dipendenti comunali che hanno perso posizioni organizzative ed altre indennità, una vera beffa.
Come si è potuto arrivare a tanto? Dirigenti, amministratori, consiglieri di maggioranza e opposizione, revisori dei conti per anni non si sono accorti di nulla?
Il CoBeCo chiede di bloccare la svendita del Patrimonio Comunale, di salvare da questo scempio Palazzo Buongiorno, il Velodromo e la Scuola della Badia, tutti beni di pubblica utilità cui la città non deve rinunciare.
Cava, 7 dicembre 2024
La portavoce
Maria Di Serio