scritto da Gildo De Stefano - 22 Novembre 2024 18:36

LIBRI & LIBRI Mina: la voce del silenzio

Con una ruggente quanto affettuosa prefazione redatta dall'amico Ivano Fossati, il libro si snoda attraverso ben ventisei capitoli scritti da diversi autori

Un coro unanime di elogi in questo libro edito da Il Saggiatore (pagg. 480, €. 29,00, Milano 2024), dal titolo “Mina. La voce del silenzio”, con un sottotitolo alquanto emblematico, ‘Presenza e assenza di un’icona pop’.

Un libro appunto ‘corale’ su quella cantante che, non a caso, unanimemente si è conquistato l’appellativo di Nostra Signora della Canzone Italiana: Mina. La tigre di Cremona continua a far sentire i suoi ineccepibili ruggiti anche nel silenzio di una lontananza voluta e non certo -suo malgrado- forzata, consapevole che il tempo ha il suo decorso con le sue mode, i trend in vorticosi mutamenti e, soprattutto, con i cambi generazionali che prepotentemente bussano alle porte dei ‘vecchi leoni’ della canzone italiana

Con una ruggente quanto affettuosa prefazione redatta dall’amico Ivano Fossati, il libro si snoda attraverso ben ventisei capitoli scritti da diversi autori che affrontano le multiforme sfaccettature della signora Mazzini, un caleidoscopio a 360° dell’intera esistenza di una vocalist che ha segnato, senza ombra di dubbio, la vita degli italiani sin dai suoi esordi alla celeberrima Bussola di Marina di Pietrasanta, in quel lontano 1958 in cui impazzava la febbre degli ‘urlatori’.

Non a caso, anche per un critico musicale navigato, risulta arduo discettare su un’artista che ha colpito i cuori di milioni di persone, e nel proprio Paese e nel mondo, per quanto, nel suo lungo e fruttuoso persorso artistico -parlando di mondo- ebbe il coraggio di rifiutare l’allettante offerta di colui che è stato considerato il più grande cantante del Novecento e non a caso -come per Mina in Italia- gli è stato attribuito l’apellativo di ‘The Voice’ ossia quel Frank Sinatra che fece carte false per avere la nostra vocalist d’eccezione nel proprio entourage artistico statunitense.

Dal suo rifugio svizzero, avvolta nelle fredde ma confortanti nebbie del silenzio, la grande Mina dall’alto dei suoi over-ottanta ancora fa risuonare la propria presenza non certo ingombrante bensì rassicurante per tutti noi che l’abbiamo sempre amata, e lo fa in duetto col giovanissimo Blanco, in un album caratterizzato in larga misura da buoni temi, arrangiamenti quasi perfetti e un canto quasi sempre letteralmente divino, ma è anche un lavoro che risulta malinconico all’infinito, come a contemplare una vita intera che se ne va.

È innegabile che un disco così alle orecchie di un giovane possa risultare come un ritratto di Dorian Gray conservato male. Un album anche “rassegnato”, che ferisce solo in un paio di episodi ma che nel complesso appare come l’unico disco di inediti di Mina da molto tempo in qua che si lascia ascoltare dall’inizio alla fine senza generare moti di eccessivo entusiasmo o imbarazzo.

Saggista e musicologo, è laureato in “Sociologia delle Comunicazioni di Massa”. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Canto Nero (Gammalibri, Milano, 1982), Trecento anni di jazz (SugarCo, Milano, 1986), Jazz moderno (Kaos, Milano, 1990), Vesuwiev Jazz (E.S.I., Napoli, 1999), Il popolo del samba (RAI-ERI, Roma, 2005) prefazionato da Chico Buarque de Hollanda, Ragtime, Jazz & dintorni (SugarCo, Milano, 2007), prefazionato da Amiri Baraka (Leroi Jones), Saudade Bossa Nova (Logisma, Firenze, 2017) prefazionato da Gianni Minà, Una storia sociale del jazz (Mimesis Edizioni, Milano 2014), prefazionato da Zygmunt Bauman. Per i “Saggi Marsilio” ha pubblicato l’unica Storia del ragtime edita in Italia e in Europa, in due edizioni (Venezia, 1984 e 1989). Ha scritto tre monografie su: Frank Sinatra (Marsilio, Venezia, 1991) prefazionato da Guido Gerosa, The Voice – Vita e italianità di Frank Sinatra (Coniglio, Roma, 2011) prefazionato da Renzo Arbore, Frank Sinatra, L'italoamericano (LoGisma, Firenze 2021); ed altre su Vinicio Capossela (Lombardi, Milano, 1993), Francesco Guccini (Lombardi, Milano, 1993), Louis Armstrong (E.S.I., Napoli, 1997), un paio di questi con prefazioni di Renzo Arbore. Collabora con la RAI, per la cui struttura radiofonica ha condotto diverse trasmissioni musicali, e per La Storia siamo noi ha contribuito allo special su Louis Armstrong. Tiene periodicamente stage su Civiltà Musicale Afroamericana oltre a collaborare con la Fondazione Treccani per le voci afroamericane. Tra i vari riconoscimenti ha vinto un Premio Nazionale Ministeriale di Giornalismo e quello Internazionale “Campania Felix” per la sua attività di giornalista per la legalità, nonché risultando tra i finalisti del Premio letterario 'Calvino' per l’inedito. Per la narrativa ha pubblicato un romanzo breve per ragazzi dal titolo Easy Street Story, (L’isola dei ragazzi Editore, Napoli 2007), la raccolta di racconti È troppo tardi per scappare (Il Mondo di Suk Editore, Napoli 2013), due edizioni del romanzo epistolare Caro Giancarlo – Epistolario mensile per un amico ammazzato, (Innuendo Edizioni, Terracina 2014, e IOD Edizioni, Napoli 2022), che gli hanno valso il Premio ‘Giancarlo Siani’ 2014, ed il romanzo storico Ballata e morte di un gatto da strada – Vita e morte di Malcolm X (NUA Edizioni, Brescia 2021), prefazionato da Claudio Gorlier, con postfazione di Walter Mauro, e supervisionato da Roberto Giammanco, e Diario di un suonatore guercio (inFuga Edizioni, Anzio 2023). È il direttore artistico del Festival Italiano di Ragtime. Il suo sito è www.gildodestefano.it

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