Nocera Inferiore, a colloquio con l’ex sindaco avvocato Manlio Torquato: “Si fa molto poco per dare un ruolo centrale, importante all’Agro nel contesto regionale campano”
Non mi manca la tensione di un compito cui ho assolto per un decennio con totale disinteresse personale e serie ripercussioni negative sulla mia famiglia e il mio lavoro
Manlio Torquato, avvocato penalista, è stato Sindaco per due mandati, dal 2012 al 2022, di Nocera Inferiore. Lo incontriamo per una chiacchierata a tutto campo, dalla politica estera a quella di casa nostra, dall’Agro al deluchismo…
Leggendo un Suo recente intervento sulla stampa sembrerebbe che il fenomeno De Luca e quello Trump si assomiglino. Sono entrambi una reazione di pancia di elettorati seppur differenti e geograficamente distanti?
I due fenomeni hanno vaghe somiglianze ma il secondo, Trump, appartiene alla Storia con la S maiuscola, il secondo è un fenomeno regionale di portata incomparabilmente minore, eppure ne ho scritto perché sono italiano e campano, e ciascuno tende a classificare la realtà che gli è intorno con le categorie e gli esempi del presente.
Credo però che, nonostante la incompatibilità di grandezze, i due fenomeni si assomiglino per il linguaggio esplicito e sopra le righe, per un eccesso di egocentrismo “messianico” e per una insofferenza allo spirito democratico che gli fa considerare la Storia coincidente con il proprio destino.
I bisogni della gente, oggi, ma soprattutto dei giovani, sono esigenze vicine alla responsabilità civica o all’egoismo individualistico?
Ad entrambe le categorie.
Nel napoletano sembra di essere tornati agli anni della camorra cutoliana. I giovani, armati clandestinamente, si freddano tra loro con pistole e coltelli. Cosa sta accadendo veramente secondo Lei?
Nulla di diverso da quanto è spesso purtroppo già accaduto in questi decenni. Non so in che misura i recenti fatti sanguinosi siano riconducibili ad un fenomeno sociale malavitoso organizzato, come la camorra; ché non piuttosto ad un clima diffusamente violento e irresponsabile dove incidono molte cause: la presenza della criminalità, certo, ma anche una mentalità diffusa che, nello sfascio delle strutture sociali tradizionali, dalla famiglia alla scuola, esalta comportamenti criminali facendone dei protagonisti da film, da romanzo criminale.
“La Sinistra si è persa il popolo e i suoi bisogni… È una Sinistra «moralista», ma che non è in sintonia con la morale popolare”
Esiste davvero un ritorno al passato nella lettura delle preferenze a destra degli elettori o è una reazione ad una sinistra che non trova più identificazioni?
La Sinistra è politicamente minoritaria in Italia, ma culturalmente, e socialmente, egemone. Non solo la Sinistra si è persa il popolo e i suoi bisogni, ma ha stancato con la sua aggressività falsamente perbenista e manichea, col suo ergersi sempre in cattedra, pur avendo dato cattiva prova di sé nei suoi numerosi anni di governo.
È una Sinistra “moralista”, ma che non è in sintonia con la morale popolare.
E in questo i suoi intellettuali hanno la principale responsabilità.
La Destra ha così ereditato il ruolo di interprete dei bisogni popolari, ovviamente declinati secondo i suoi archetipi culturali di sempre, Nazione, tradizione, identità. Sebbene anche qui talvolta in modo inautentico.
Oggi a Suo parere esiste davvero una collocazione partitica per incontrare con efficienza ed efficacia le reali e nuove necessità ed urgenze dei cittadini?
Quello che offre il panorama. Bisogna fare di necessità virtù, per chi ci riesce.
“Rimpiango di non aver potuto fare di più di quanto ho fatto… e non è stato poco”
Da Sindaco ed amministratore locale cosa rimpiange e cosa non Le manca assolutamente?
Non mi manca la tensione di un compito cui ho assolto per un decennio con totale disinteresse personale e serie ripercussioni negative sulla mia famiglia e il mio lavoro.
Rimpiango di non aver potuto fare di più di quanto ho fatto (e non è stato poco, dal dissesto finanziario ripianato alle numerose opere pubbliche completate o avviate che attendevano da anni, come la rete fognaria o il parcheggio di via Canale o la rotatoria o i tanti finanziamenti ottenuti e che ora si stanno utilizzando).
Ma questo credo valga per tutti.
A Suo parere l’Agro e la provincia di Salerno tutta di cosa hanno ancora bisogno e cosa hanno conquistato negli ultimi 20 anni di politiche alternanti?
Spiace dirlo, ma credo che, a dispetto di etichette e dichiarazioni, nei fatti la classe politico amministrativa dell’Agro stia facendo molto poco per dare un ruolo centrale, importante all’Agro nel contesto regionale campano.
In parte per una sua soggezione ai partiti principali ed alla egemonia “deluchiana”, cui non ha la forza di “dare del tu”.
In parte perché non si è deciso, in un consesso unitario, quale debba essere il significato dell’Agro unito.
Progetti in politica o professionali?
La mia famiglia, la mia professione e ogni tanto qualche intervento su qualche tema di mio interesse culturale.
Grazie per la disponibilità e buon lavoro
nibilità e buon lavoro.