scritto da Pasquale Petrillo - 10 Novembre 2024 08:59

La storia siamo noi anche intonando “Bella ciao”

In fondo, la storia siamo noi anche quando ribadiamo così, in modo pacifico ma con forza, i valori della democrazia, della libertà e della dignità della persona umana

foto Giovanni Armenante

In questi ultimi tempi stiamo dimenticando la storia e come diceva qualcuno siamo poi costretti a riviverla. La caccia agli ebrei avvenuta l’altro giorno in Olanda fa impressione e riporta al ricordo di altre immagini e tragici avvenimenti visti e letti sui libri di storia. Così come la sofferenza di un popolo martoriato come quello palestinese. Stritolato, com’è,  da una potenza regionale come Israele e dai giochi politici di altre potenze regionali. A cominciare dall’Iran. Lutti e devastazioni che riportano alla mente altre drammatiche immagini e ricordi del secolo scorso. E così per l’invasione dell’Ucraina. Impensabile  che potesse accadere nel XXI secolo nel nostro Vecchio Continente. Eppure è successo. Così come la violenza gratuita degli antagonisti ieri a Bologna, giustificata dal presidio della destra estrema di  CasaPound e Rete dei Patrioti. I quali, piaccia o meno, hanno pure loro il diritto di manifestare pacificamente. La verità è che la violenza, gratuita o ipocritamente giustificata, va condannata. Comunque e sempre. Non ha colori. In quanto tale, mai tollerata o giustificata. E si può e si deve lottare pacificamente contro chi la usa. Così come dissentire rispetto a quanti la pensano in modo diverso. Una lezione, in questo senso, viene proprio da Bologna, dove  un gruppo di cittadini ha protestato contro il presidio dell’estrema destra intonando le note di “Bella ciao”. In fondo, la storia siamo noi anche quando ribadiamo così, in modo pacifico ma con forza, i valori della democrazia, della libertà e della dignità della persona umana.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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