scritto da Angela Senatore - 04 Novembre 2024 08:21

Politica allo stadio: si può?

Mi fa strano che possa essere ritenuta disturbante l’espressione di un pensiero politico, peraltro da parte di una intera comunità, quella ultras, perché il luogo non sarebbe idoneo. La mia contro domanda è: esistono luoghi idonei alla discussione politica e luoghi invece neutri?

Nell’ultima partita giocata dalla Cavese in casa, quella del 27 ottobre contro il Potenza, la curva della tifoseria cavese, già storicamente conosciuta in tutta la penisola per il calore, la genuinità e la creatività dei suoi membri, si è fatta notare per gli striscioni esposti.

“13.10.2024: la morte non è uguale per tutti!” e “Numeri identificativi nel dimenticatoio… per chi come Stefano Cucchi ha subito la vostra repressione l’unica via è la ribellione!”

Striscioni di aperta polemica, il primo per il mancato minuto di silenzio per ricordare i tre tifosi foggiani morti al rientro dal match Potenza – Foggia, il secondo a sostegno della proposta di legge presentata dalla senatrice Ilaria Cucchi per l’inserimento dei numeri identificativi sulle uniformi degli agenti. Striscioni che sono valsi, da una parte, una multa alla squadra per “oltraggio alle istituzioni”, dall’altra un ringraziamento pubblico tramite Facebook da parte proprio di Ilaria Cucchi. Quest’ultima ha scritto “è stata la prima proposta che ho presentato dopo essere stata eletta. A due anni di distanza è ferma (…) Un po’, temo, perché in questo tempo, non ne abbiamo parlato abbastanza. Lo sport è fondamentale anche per trasmettere un messaggio di civiltà. Spero che siamo tanti e tante, sempre di più, a condividerlo. E la politica, a quel punto, non lo potrà più ignorare.” Clicca qui per leggere il post per intero

Tra i vari commenti al post, mi ha dato da pensare quello di chi ha scritto che il calcio è sport, è competizione, è gara ma non pubblicità né propaganda. In realtà a me gli striscioni non sembravano né pubblicità, né propaganda, quanto espressione di una opinione politica.

Mi fa strano che possa essere ritenuta disturbante l’espressione di un pensiero politico, peraltro da parte di una intera comunità, quella ultras, perché il luogo non sarebbe idoneo.

La mia contro domanda è: esistono luoghi idonei alla discussione politica e luoghi invece neutri?

Io infatti non credo che esistano davvero luoghi neutri. Come diceva Michela Murgia, antesignana per molti versi di riflessioni che oggi iniziano a circolare, ogni cosa è politica. Se probabilmente, nel Sessantotto, questa affermazione poteva suonare lapalissiana, per la gen Z (e non solo) suona come una epifania: adolescenti nell’epoca del Berlusconismo e di quella definita da alcuni, come Nando Morra, della diserzione della sinistra, la gen Z è stata abituata a ragionare disinteressandosi della politica come di una materia aliena, che non la riguardasse. È chiaro che questo è stato ed è un errore capitale perché la politica riguarda tutto e tutti e non ci si può disinteressare di essa semplicemente perché sarà essa stessa ad interessarsi di noi.

Ben venga allora che si porti la politica anche in campo e che si abbia il coraggio di farlo. Gli ultras in questo sono campioni di esempio e coerenza. Troppo spesso, in altri contesti, l’ignavia, l’opportunismo o, banalmente, la pigrizia hanno la meglio sulle buone intenzioni. Ovvio che questo potrebbe prestare il fianco a banalizzazioni e populismi, dei quali va scongiurato il rischio. L’espressione di una opinione va seguita dalla giusta riflessione, dal confronto, dal dibattito, tutti momenti topici della discussione sulla res publica. Tuttavia, bollare l’opinione non per il contenuto quanto per il luogo in cui è resa o per i soggetti dalla quale proviene, sarebbe atteggiamento inadeguato e solo foriero di malcontento e delusione.

Giornalista pubblicista, collabora con Ulisse online dal 2021 occupandosi principalmente della pagina culturale e di critica letteraria. È stata curatrice della rassegna letteraria Caffè letterari metelliani organizzata da Ulisse online e IIS Della Corte Vanvitelli e ha collaborato con Telespazio in occasione del Premio Com&te. È da maggio 2023 responsabile della Comunicazione di Fabi Salerno. Abilitata all’esercizio della professione forense, lavora in una delle principali banche italiane con specializzazione nel settore del credito fondiario.

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