Omicidio di Rozzano, uccidere per rubare cuffie da 15 euro
E' una vicenda del tutto incredibile, surreale. Viene da chiedersi, ma in che mondo viviamo? La vita conta davvero così poco? Si può morire per motivi così futili, ma più ancora aberranti, irragionevoli? E in modo così insensato?
A Rozzano, nel milanese, si è costituito l’assassino di Manuel Mastrapasqua, il trentunenne ucciso per delle cuffie da 15 euro. «L’ho fatto per rubargli le cuffie» ha confessato il diciannovenne assassino. «Era stata una brutta giornata, ero nervoso» ha spiegato. E ancora: «Ha reagito e l’ho colpito». Con un coltello. Per poi allontanarsi, non pensando di averlo ucciso. E’ una vicenda del tutto incredibile, surreale. Viene da chiedersi, ma in che mondo viviamo? La vita conta davvero così poco? Si può morire per motivi così futili, ma più ancora aberranti, irragionevoli? E in modo così insensato? Gli psicologi e gli psichiatrici forse ci spiegheranno cosa ci sia dietro certi comportamenti. A noi, comuni mortali, resta solo un senso di sgomento e di comprensibile disorientamento. Per l’incapacità di capire.