L’Eurotunnel e il Ponte sullo Stretto
Non possiamo fare a meno di commentare un post di un caro amico, molto vicino a questo giornale al quale spesso collabora, l’Ing. Massimo Mariconda, il quale sulla sua pagina FB ha postato un commento che riguarda la costruzione di una straordinaria opera di ingegneria la quale, insieme a tantissime altre, dimostra cosa è in grado di realizzare l’ingegno umano.
Si tratta dell’Eurotunnel, il tunnel sotterraneo di complessivi 50,50 Km, dei quali 37,00 a 115 metri sotto il livello del mare del Canale della Manica, che collega la Francia con il Regno Unito.
Non è l’unica opera di altissima ingegneria che l’uomo ha realizzato nei secoli trascorsi.
Basta ricordare, ad esempio, il Canale di Panama, considerato l’ottava meraviglia del mondo moderno, il quale collega l’Oceano Pacifico con l’Oceano Atlantico, i quali sono a due altezze diverse che non consentivano il collegamento navale tra i due; il problema venne risolto costruendo un sistema di chiuse che consentono in un anno a 14.mila navi di superare il dislivello in poche ore senza problemi.
Ma c’è anche quello di Suez, che creò meno problemi di costruzione dei sistemi di collegamento perché d maggiore lunghezza.
Ovviamente per la costruzione dell’Eurotunnel è stato necessario superare problemi enormi derivanti dal fatto di essere scavato sotto il mare, a una profondità di 115 metri dei quali 55 nella roccia; in pratica solo durante la costruzione fu possibile analizzare geologicamente con grande attenzione il tratto e, pertanto, le decisioni potevano anche mutare momento per momento.
Ciononostante il tunnel venne realizzato in 7 anni, con l’utilizzo di 4.mila operai, con una spesa complessiva di circa 11.miliardi di Euro (10 miliardi di sterline).
Perché abbiamo fatto questo approfondimento?
Facile capirlo: noi abbiamo in sospeso un annoso progetto, di cui si è parlato la prima volta nel 1886, ma nell’epoca moderna se ne sta parlando dal 1956, ora rispolverato dall’attuale Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini (prima di lui lo aveva fatto anche Silvio Berlusconi e ne aveva accennato pure Mario Draghi durante il suo governo).
L’unico a dichiararsi contrario fu Mario Monti quando guidò il suo governo di salvezza nazionale dopo i problemi finanziari dell’ultimo governo di Berlusconi.
Matteo Salvini giura continuamente che il ponte si farà, ma di esso si sta parlando da almeno un cinquantennio, se non da prima, e finora sembra sia costato almeno 1,2 miliardi di euro, da quando venne creata, nel 1881, la Società Stretto di Messina, e sono stati presentati diversi progetti di fattibilità, che si scontrano non solo con le proteste di ambientalisti e di quanti sono contrari alla realizzazione del ponte, ma anche con i problemi tellurici di tutta l’aria, specialmente del versante calabrese.
Non vogliamo entrare nuovamente nella problematica tecnica, alla quale abbiamo più volte accennato, ma la realizzazione dell’Eurotunnel sotto il Canale della Manica è intrigante e lascia sperare che, in alternativa al ponte, si possa ipotizzare la costruzione di un tunnel sottomarino, che risolverebbe non pochi degli attuali problemi.
Ci sono certamente tante preoccupazioni, la più pregante delle quali è la scarsa credibilità dell’attuale politica e la congenita lentezza del nostro paese.
Una provocazione: potremmo delegare al Regno Unito di fare il progetto e di provvedere alla realizzazione?
Ci costerebbe certamente di meno e la realizzazione sarebbe certamente più veloce.
Ne ponte ne tunnel con costi inenarrabili ambientali e economici. Basta potenziare la flotta dei traghetti,impiegare quelli elettrici ro ro. I pendolari aspettano questo non di andare a prendere il ponte a 20 km di distanza!