Restauriamo la statua ma rispettiamo le donne
Il corpo violato di una statua mariana richiama il corpo reale violato delle tante donne che anche nella nostra Città vengono quotidianamente umiliate, mortificate, usate, offese
Sacrilegio! A Pregiato, una frazione di Cava, una donna – poi affidata alle dovute cure mediche – ha dato fuoco a una statua della Madonna del Rosario, molto venerata nella frazione. L’immagine sacra (se non sbaglio del ‘700) ha subito notevoli danni, ma già sono in corso le operazioni di restauro.
La comunità cristiana di Pregiato vive queste ore tra fede e sacrilegio, tra stupore e rabbia, tra interrogativi e ritrovato spirito di appartenenza. Una statua è un aiuto alla nostra fede, è un segno della bellezza del divino, uno strumento per aiutarci nella contemplazione e nella vita di preghiera…ma (e c’è sempre un ma): il corpo violato di una statua mariana richiama il corpo reale violato delle tante donne che anche nella nostra Città vengono quotidianamente umiliate, mortificate, usate, offese.
Quanto sciupio di bellezza viene perpetrato e a volte sotto i nostri occhi! Restauriamo la statua ma rispettiamo le donne, che ci educano con l’esempio, la dedizione, l’attenzione alle piccole cose che però sono importanti e che noi maschi spesso non riusciamo a vedere.
Le donne hanno questa capacità di attenzione alle piccole cose perché hanno la capacità dell’amore, di un amore profondo e concreto che si occupa fortemente della persona amata. Le donne portano nel grembo il figlio e lo amano con un amore radicalissimo.
“Tutta bella sei Maria”, canta la liturgia; ma tutta bella sei tu donna che diventi segno e strumento – a volte anche inconsapevole – della bellezza, della grazia e della tenerezza di Dio. La statua sarà restaurata e continuerà a essere un segno per i credenti: ma la nostra vita e il nostro stile di rispetto alle donne saranno anch’essi rinnovati e rinforzati?