scritto da Carolina Milite - 19 Settembre 2024 08:00

Cava de’ Tirreni, il centrodestra chiede lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale e ridare la parola agli elettori

Ad Adolfo Salsano e soci l'invito a far seguire i fatti alle parole mettendo la parola fine all'agonia dell'Amministrazione Servalli

(foto Angelo Tortorella)

Sciogliere il Consiglio comunale e restituire la parola agli elettori. I consiglieri comunali di opposizione Italo Cirielli, e Annalisa Della Monica (Fratelli d’Italia), Pasquale Senatore (Forza Italia), Bruno D’Elia (Noi Moderati) e i civici Vincenzo Passa, Marcello Murolo e Raffaele Giordano (Siamo Cavesi) premono il piede sull’acceleratore e chiedono ad Adolfo Salsano di far seguire alle parole i fatti aprendo la porta alle elezioni amministrative, che potrebbero svolgersi già nella prossima primavera.

 “Se fino a ieri l’attuale maggioranza dimostrava di essere vicina alla rottura, oggi quel punto è stato superato – sottolineano gli esponenti dei partiti di opposizione in una nota – Le parole pronunciate dal presidente del Consiglio comunale Adolfo Salsano ne certifica, infatti, la fine definitiva sia sotto il profilo politico che sotto quello amministrativo. Le sue parole non potevano essere più chiare. Ha, infatti, detto con estrema decisione che il sindaco non gode più né della fiducia sua né di quella del consigliere Danilo Leo, ma, ancora di più, che la situazione è oramai irreversibile e non consente passi indietro. Non è, quindi, possibile ipotizzare recuperi come quelli a cui il sindaco Servalli è ricorso in passato”.

Nella nota, inoltre, si legge: “Le parole di Salsano pesano molto. È stato assessore al Bilancio della precedente giunta Servalli ed è vicino ai vertici del Partito Democratico, dunque non può essere considerato una persona che parla solo a titolo personale. Senza voler assolvere la maggioranza tutta che ha fin qui mirato, a vario titolo, solo a ottenere risultati personali, non può sfuggire il contenuto politico delle dichiarazioni di Salsano, il quale ha evidenziato la frammentazione irreversibile delle forze consiliari che hanno sostenuto l’attuale amministrazione, i conflitti insanabili che oppongono un gruppo politico all’altro e la sostanziale inaffidabilità del sindaco”.

All’indomani del Consiglio comunale della scorsa settimana, durante il quale Adolfo Salsano si era astenuto dal votare la delibera di cui al punto dell’ordine del giorno riguardante la salvaguardia degli equilibri di bilancio (a differenza del suo capogruppo, Armando Lamberti, che ha dato un voto favorevole), il presidente del Consiglio aveva così commentato un nostro articolo riguardo l’accaduto e circa le assenze nell’opposizione al momento del voto: “Il  problema è nella compattezza del centrodestra. Entrano in gioco rapporti di amicizia che fanno superare l’aspetto politico. Su un atto tecnico non poteva che esserci la nostra astensione, ma era un modo come un altro per fare capire, e lo si è capito, che i numeri non stanno più dalla parte della maggioranza. Purtroppo, evidentemente,da parte di qualcuno questo messaggio è ancora da metabolizzare. Una cosa positiva, però, è avvenuta e cioè si è capito chiaramente che al di là dei documenti letti il mitico professore, nonostante le ripetute mortificazioni ricevute da parte della maggioranza e da parte del Sindaco, resta sempre organico a servalli. Se sono rose fioriranno, da parte mia resta sempre una forte incompatibilità con personaggi che hanno mortificato le istituzioni e che solo per aver ricevuto una poltrona si sono piegato e rientrati in maggioranza. Per quanto mi riguarda è un esecutivo destinato a staccare la spina”.

Gli esponenti dei partiti di opposizione hanno, poi, posto l’accento sul “sussulto di dignità di altri due consiglieri, che si aggiungono a quelli che hanno già lasciato la maggioranza in passato e che, numericamente, fanno la differenza”. Da qui la chiosa: “Se davvero ci troviamo di fronte ad un reale tentativo di cambiare le cose e non alle solite scaramucce per ottenere favori in cambio, dato che da questo momento l’amministrazione Servalli non ha i numeri in Consiglio comunale per approvare i provvedimenti, Salsano e soci facessero seguire i fatti alle parole e assumessero ad horas le formali iniziative volte a mettere la parola fine a questa agonia. È inutile sottolineare che, rispetto a questo, i consiglieri di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati e Siamo Cavesi si rendono sin d’ora disponibili”.

La nota è una chiara risposta a fugare dubbi, come più volte si è vociferato che vi sia volontà da parte di qualcuno nel centrodestra a tenere in vita l’Amministrazione Servalli e un incitamento a quanti, tra i consiglieri comunali, hanno preso da tempo le distanze dall’esecutivo, ma continuano a veleggiare nel limbo delle non decisioni nei momenti cruciali della vita poilitica cavese.

Nei giorni scorsi anche il gruppo de “La Fratellanza” aveva espresso, attraverso un post su Facebook” il proprio pensiero in merito, sottolineando che la maggioranza Servalli sta cercando di recuperare pezzi e ribadendo che è giunto il momento di staccare la spina. In Consiglio comunale il consigliere del gruppo Pasquale Salsano ha votato in maniera sfavorevole alla delibera in questione, mentre il capogruppo Luigi Petrone al momento della votazione era assente.

 

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

Una risposta a “Cava de’ Tirreni, il centrodestra chiede lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale e ridare la parola agli elettori”

  1. Troppi quaquaraquà da ambo gli schieramenti. Per il bene della città urge una drastica cernita.

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