La ricetta di Draghi per il rilancio della Ue
L’ex presidente della Bce ha invitato la Ue ha cambiare radicalmente se vuole continuare ad esistere. A suo avviso l'Europa ha bisogno di un investimento aggiuntivo annuo minimo di 750-800 miliardi di euro
Bruxelles di solito è quella che bacchetta e impartisce lezioni ai governi degli stati membri. Ieri, invece, ad essere messa in riga è stata l’Unione europea in occasione della presentazione del suo Rapporto sulla competitività europea presentato dall’ex premier italiano Mario Draghi. L’ex presidente della Bce ha invitato la Ue ha cambiare radicalmente se vuole continuare ad esistere. A suo avviso l’Europa ha bisogno di un investimento aggiuntivo annuo minimo di 750-800 miliardi di euro. In pratica, secondo Draghi, serve il doppio del piano Marshall. Draghi ha individuato tre aree di azione: l’innovazione, la decarbonizzazione e la sicurezza (intesa come indipendenza industriale dai paesi terzi ma anche come difesa). Questa, a grandissime linee, la ricetta di Draghi. Verrà ascoltato? Forse. Più sì che no, però. C’è da immaginare quale sarà la reazione sui quattrini da finanziare da parte della Germania e degli altri paesi cosiddetti frugali. Abituati a tenere ben stretti i cordoni della borsa, di sicuro non vorranno sentire parlare di nuovi debiti per finanziare un piano Marshall europeo.
i