Ucraina, altre armi ed escalation?
Ė una linea sottile da non superare se si vuole ancora tentare di arrivare in prospettiva alla pace tra i due contendenti
L’alto rappresentante Ue Josep Borrell si ė detto favorevole a togliere le restrizioni all’uso delle armi date all’Ucraina. In altre parole, sostiene il loro pieno utilizzo per colpire obiettivi militari in Russia. Ė quello che ha chiesto anche ieri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a Bruxelles. Contraria a questa presa di posizione l’Ungheria. «La pericolosa furia dell’Alto Rappresentante deve essere fermata. Non vogliamo altre armi in Ucraina, non vogliamo altri morti, non vogliamo un’escalation della guerra. Oggi continuiamo ad adottare una posizione pacifica e di buon senso». Questa la dichiarazione del ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó. Insomma, ancora una volta, l’Unione europea è divisa. La verità è che l’Ucraina va aiutata ed armata contro gli invasori russi, ma occorre comunque evitare qualsiasi scelta che porti ad un’escalation della guerra russo-ucraina. Ė una linea sottile da non superare se si vuole ancora tentare di arrivare in prospettiva alla pace tra i due contendenti.