scritto da Nino Maiorino - 19 Agosto 2024 07:16

Combattere il caldo con il condizionatore

Le condizioni metereologiche sempre più difficoltose, che hanno creato estati roventi come quella che stiamo vivendo, invogliano all’utilizzo dei climatizzatori per attenuare la calura.

Ovviamente questo si può fare all’interno delle abitazioni, motivo per il quale si deve stare chiusi in casa in quanto i climatizzatori sono dimensionati per un determinato ambiente, e se li si attivano con porte e finestre aperte, si consuma solo energia elettrica senza ottenere alcun risultato concreto.

Tutti sanno che i climatizzatori vengono venduti con la specifica dei BTU, acronimo di British Termal Unit/hour, che indica l’energia termica necessaria per raffreddare o riscaldare l’ambiente in un’ora; più grande è l’ambiente, maggiori sono i BTU del climatizzatore.

Ma, ripetiamo, se mettiamo in funzione il climatizzatore e lasciamo tutto aperto, consumiamo solo corrente senza ottenere alcun risultato.

In pratica, per ottenere il risultato, bisogna stare chiusi in casa.

 

Quanto costa all’ora tenere il condizionatore acceso in estate e quale è la temperatura ideale

La risposta, pur variando in base alle tariffe delle varie compagnie elettriche e a eventuali promozioni in atto, è piuttosto definita: per tenere a bada la calura per 60 minuti servono tra i 25 e i 30 centesimi di euro.

Ne vale la pena? Per tantissimi la risposta è affermativa, soprattutto durante le ore più torride della giornata.

Il nocciolo della questione, legato all’esigenza di far collimare il benessere psicofisico del nucleo familiare con la salute del portafoglio, sta proprio nell’ottimizzare tempi e costi.

Sull’argomento è intervento (tra gli altri) anche Altroconsumo, la più grande associazione di consumatori in Italia e una delle prime in Europa, che ha redatto uno studio dedicato a individuare i costi sulle utenze e i consigli migliori per ottimizzare le risorse.

Ovviamente tutto dipende dal tipo di climatizzatore utilizzato, fisso oppure portatile.

Riferendosi ad un climatizzatore fisso a parete e considerando che 1 kWh viene pagato dall’utente medio circa 25 centesimi di euro, e che 1 kWh viene consumato nell’arco di 60 minuti, il calcolo è semplice.

Allargando la fascia oraria e lavorando di moltiplicazioni, tenere acceso il condizionatore 4 ore costa circa 1 euro al giorno e dunque 30 al mese.

Chi invece il condizionatore lo lascia in funzione 10 ore, in un giorno spende 2,5 euro, che diventano 75 in un mese.

A questo riferimento di base serve poi tarare le necessità delle singole utenze, in base alle ore di fruizione, ma anche al numero di split attivi e della classe energetica alla quale fa riferimento l’impianto.

La temperatura ideale

Serve poi considerare la temperatura esterna, l’esposizione al sole e i valori che si intendono stabilire tra le mura domestiche.

Le scene di certi film non mentono: ci sono momenti nei quali, rincasando dopo una giornata di temperature estreme, verrebbe voglia di chiudersi dentro al frigorifero della cucina.

Il consiglio degli esperti in effetti è quello di impostare la temperatura interna circa 8 gradi in meno rispetto ai valori registrati all’esterno.

Per esempio a fronte dei 35 gradi che in questi giorni sono uno standard a tante latitudini del Paese, l’indicatore domestico dovrebbe essere collocato intorno ai 27.

Scendere di poco, vanificherebbe i benefici, alzarlo troppo sarebbe controproducente per l’organismo, visto lo sbalzo di temperatura al quale si andrebbe bruscamente incontro entrando e uscendo.

C’è però anche un ulteriore vantaggio di natura economica: restando su questo ordine di grandezza è più facile limitare l’usura del motore del condizionatore e ottimizzare i consumi: a titolo puramente indicativo, aggiungere un grado in più di ‘freddo’ comporta una variazione di circa il 10% del costo di gestione del climatizzatore.

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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