scritto da Pasquale Petrillo - 28 Luglio 2024 12:33

Cava de’ Tirreni, la nomina ad assessore di Lorenzo Santoro: l’unica cosa buona dei mal di pancia della maggioranza del sindaco Servalli

Alla fine si troverà un accomodamento. Non c'è altra scelta per questa maggioranza. Sono costretti a stare insieme e cercare di fare del loro meglio, ammesso che ci riusciranno, in questa coda di consiliatura. E' la loro condanna. Ed anche il loro punto di forza

l’architetto Lorenzo Santoro

Una notizia buona c’è. Si tratta della nomina ad assessore comunale all’Urbanistica dell’architetto Lorenzo Santoro. Una persona perbene. Un signore. Un tecnico competente ed amante perduto della nostra città, del suo patrimonio architettonico e culturale.

All’amico Lorenzo verrebbe da dire: ma chi te lo fa fare? La sua scelta, tuttavia, può non essere condivisa e compresa, ma va rispettata. E’ il richiamo del dovere e degli interessi superiori della propria città. Lorenzo è uno che ci crede in queste cose. La sua scelta, razionalmente quasi suicida, sembra avere la stessa intensità e passione di Salvatore Quasimodo quando, pensando alla sua patria, declamava “Il mio paese è l’Italia, e io canto il suo popolo, e anche il pianto coperto dal rumore del suo mare, il limpido lutto delle madri, canto la sua vita”. E Lorenzo è di sicuro un genuino cantore della nostra città.

Per il resto che dire? Siamo in presenza di una telenovela alquanto scadente ancora in atto. Ognuno recita la propria parte senza curarsi di quella degli altri protagonisti.

Servalli pensa a tirar dentro un gruppo di consiglieri comunali di Azione che per qualche mese aveva fatte le bizze, collocandosi tra color che sono sospesi.

De Filippis e Manzo, consiglieri comunali di Azione, tirano dritto per ritornare in maggioranza, dimenticandosi a cuor leggero delle picconate anche sgarbate e da veri oppositori assestate in questi ultimi mesi.

Sia chiaro, va ricordato che i consiglieri comunali di Azione ruppero con la maggioranza dopo il mancato appoggio a De Filippis alle ultime elezioni provinciali. La maggioranza preferì accordarsi votando candidati di altri comuni. Un fatto gravissimo. La posizione di rottura di Azione fu dunque più che legittima e giustificata.

Quel che sfugge ai più è, nel frattempo, l’accanimento pubblicamente manifestato a più riprese nei riguardi del professore Lamberti e del presidente del Consiglio Salsano. Critiche legittime, ci mancherebbe, ma perché altrettanta ostilità politica  non c’è stata nei riguardi del sindaco Servalli, primo responsabile di quella scelta sciagurata alle elezioni provinciali? Perché non contro il Pd che aveva siglato il patto scellerato? E perché non contro i consiglieri di Italia Viva da cui era nata l’idea di votare un non cavese?

Mah, un mistero. Fino ad un certo punto, però. Lamberti più di tutti, per il suo modo di essere, è votato ad essere una vittima sacrificale.

Ad ogni modo, adesso, dopo tanto folclore da oppositori sui generis sparso a piene mani dai banchi consiliari, i due consiglieri di Azione sembrano allegramente cantare “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, Chi ha dato, ha dato, ha dato, Scurdàmmoce ‘o ppassato, Simmo ‘e Napule paisà”.

E Armando Lamberti e i suoi? Fanno partita a sé perché costretti. Nel senso che nella geografia politica servalliana sembrano contare quanto il due a briscola. Povero amico Armando. E’ quello che prende più randellate di tutti. Non le merita, considerando la sua generosità, la passione, il sacrificio, l’impegno che ci mette. E resta un sognatore. Sogna ancora Cava città della cultura. E’ indubbiamente un uomo di fede visto che in bilancio per la cultura, a parte le promesse, non c’è un euro disponibile.

In questi ultimi mesi, come consigliere delegato alla cultura. si sta prendendo critiche e sberleffi da tutta la città per non aver messo su un cartellone di eventi estivi. I cavesi hanno tutte le ragioni per lamentarsi. Resta da capire, però, come si fa un cartellone di eventi senza un becco di quattrini?

E Armando che fa? Invece di dire come stanno veramente le cose, si prende tutte le contestazioni e le accuse senza battere ciglio. Un perfetto cireneo.

Ora che succederà? Alla fine si troverà un accomodamento. Non c’è altra scelta per questa maggioranza. Sono costretti a stare insieme e cercare di fare del loro meglio, ammesso che ci riusciranno, in questa coda di consiliatura. E’ la loro condanna. Ed anche il loro punto di forza.

D’altro canto, si votasse oggi, il centrodestra vincerebbe al primo turno. E’ unito, è forte, ha il vento il poppa. Ha scelto anche un candidato sindaco elettoralmente forte e molto popolare come il dottore Raffaele Giordano, giovane professionista e docente universitario. Uno che non ha particolare esperienza amministrativa, salvo questi quattro anni di consigliere comunale, ma è un volto nuovo e soprattutto non ha scheletri nell’armadio. Certo, poi dovrà dimostrare di saper governare, ma questo viene dopo. E non vale solo per lui, ma per qualsiasi altro candidato. D’altro canto, dopo il disastro e il malgoverno di Servalli, non ci vorrà molto per fare almeno un pochino meglio. Sempre che questo poco sia sufficiente, visto come sono stati ridotti Ente comune e città.

Il problema di fondo resta quello che ha dichiarato ieri al nostro giornale il professore Lamberti. Vale a dire la necessità di “testimoniare un esercizio concreto della «buona politica» di cui soprattutto la nostra città ne ha fortemente bisogno”. 

Giusto. Non è mai troppo tardi per l’esercizio della buona politica. A destra, come a sinistra.

Nutriamo più di un dubbio in proposito, ma la speranza resta. Sempre.

 

P.S: Auguri sinceri di buon lavoro al neo assessore Lorenzo Santoro. Ne ha bisogno e si ricordi che l’espressione latina “Homo homini lupus” sembra essere particolarmente in voga nel nostro Palazzo di Città.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.