Forza Italia, i Berlusconi, il centro moderato e i troppi galli a cantare
Certo è che i Berlusconi vorrebbero un partito, come dire, più attivo, se non proprio aggressivo rispetto all'area moderata e alla stessa coalizione di governo. In altre parole, un partito più determinante nella maggioranza, soprattutto non subalterno alla destra
La famiglia Berlusconi, stando alle ultime parole del figlio dello scomparso Cavaliere, Pier Silvio, vorrebbe un cambio di passo nel partito e ne ha di fatto criticato la gestione. Scontenti quindi dell’attuale leader azzurro Antonio Tajani, peraltro ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio? Non proprio. E’ una persona troppo perbene per parlarne male. Certo è che i Berlusconi vorrebbero un partito, come dire, più attivo, se non proprio aggressivo rispetto all’area moderata e alla stessa coalizione di governo. In altre parole, un partito più determinante nella maggioranza, soprattutto non subalterno alla destra. Per dirla tutta, vorrebbero un partito con un orizzonte politico. Con più coraggio e iniziativa. Non adagiato come sembra essere adesso, intento a governare il quotidiano, ma senza una prospettiva forte per il futuro. Insomma, un partito con più iniziativa politica, considerato che il centro moderato è un’area elettorale vasta ma di gran lunga sotto rappresentata. Idea sbagliata quella dei Berlusconi? Tutt’altro. Il problema è che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E che il centro è come un pollaio. Con troppi galli. E quando ci sono troppi galli a cantare, non fa mai giorno.