Il Mezzogiorno è veramente da considerarsi il punto debole dell’Italia? E’ la domanda che si è posto il giornalista Angelo Mastandrea, originario di Sala Consilina, che attualmente scrive per “Il Manifesto”, “L’Espresso”, “Il Reportage” e per la rivista francese “XXI”, che all’Hotel Mediterranea, ha presentato il suo libro:”Il Paese del Sole”, edito da Ediesse, durante una conviviale, a lui dedicata, organizzata dal Presidente del Club Rotary Picentia, il dottor Walter Iannizzaro, in interclub con il Rotary Salerno Duomo, presieduto dal professor Canio Noce.
Il libro, un reportage narrativo che, quasi come un album fotografico, “guarda in faccia la Grande Crisi meridionale” racconta del viaggio percorso da Mastandrea tra i deserti industriali e le fabbriche recuperate, tra i paesini terremotati senza neppure un bar e le stazioni ferroviarie abbandonate, come quella della tratta Sicignano – Lagonegro:.
“E’ sospesa dal 1986. Di fatto il treno non c’è. E’ una linea fantasma che ha tagliato fuori il territorio. Ci sono paesi del Cilento come Sanza dove hanno calcolato che nel giro di dieci anni la popolazione potrebbe non esistere più”, ha spiegato Mastandrea che è stato in molte delle nostre periferie postmoderne. Ha raccontato della Pomezia Valley e della “Little India” di Sabaudia nel Lazio; dei fantasmi dell’Alitalia a Roma e della Terra dei fuochi della Campania dove ci sono anche i resistenti di Scampia e le ragazze di vita della litoranea salernitana.
“Subito dopo il Piazzale dello stadio Arechi, il territorio è rigidamente suddiviso tra le organizzazioni criminali che controllano il mercato della prostituzione”, ha ricordato Mastandrea che ha raccontato anche dei dimenticati del terremoto dell’Abruzzo e dell’inferno di Rosarno in Calabria, ma anche dei “nuovi contadini”.
“Sono giovani in cerca di lavoro o che ritornano alla terra per scelta di vita: hanno la zappa in una mano e il tablet nell’altra”. Il libro affronta la crisi economica e del lavoro al Sud dell’Italia: “Sono andato nei luoghi raccontando quello che ho visto cercando di mostrare lo stato del Sud Italia di oggi che è disastroso per tanti aspetti”.
Il libro si conclude con un messaggio di speranza, un consiglio su come si potranno risolvere i problemi del Meridione e dell’Italia: “Usando il “serbatoio della passione”, vale a dire una grande energia e un entusiasmo genuino e contagioso, per coinvolgere cittadini di ogni estrazione sociale alla cura di ciò che esonda dal proprio orticello. Chi conosce il Sud Italia sa bene come l’attenzione per tutto ciò che è pubblico sia troppo spesso inversamente proporzionale alla cura del privato. Tv , giornali e il circolo della politica attendono il miracolo della “ripresa” senza far molto perchè l’Italia e il suo punto debole, il Mezzogiorno, si riprendano sul serio. La traversata del deserto non è finita”.
Ad impreziosire il racconto del libro di Mastandrea, sono state le immagini scattate dal fotografo romano Andrea Sabbadini che scorrevano sullo schermo della sala.
Il Presidente del Rotary Salerno Picentia, il dottor Walter Iannizzaro: ha sottolineato l’importanza di approfondire i problemi del Mezzogiorno: “Mastandrea è un giovane giornalista d’inchiesta che tra l’altro ha anche vinto nel 2014 il”Premio Sodalitas” di giornalismo sociale. Con lui che descrive un Mezzogiorno lontano dalle abituali rotte giornalistiche e letterarie, continuiamo il nostro percorso di approfondimento e di indagine sui problemi del Mezzogiorno e sulla Questione Meridionale”.
Il Presidente del Rotary Salerno Duomo, il professor Canio Noce , ha ricordato che il Rotary tra le vie d’azione ha l’azione per il territorio:”Il Rotary deve stimolare delle sane riflessioni, soprattutto nei confronti degli enti locali, affinché si avviino delle iniziative concrete per eliminare il degrado che interessa molti territori del Sud”.