Berlusconi divisivo anche da morto
Tanta acredine anche da morto sembra eccessiva e fuori luogo, oltre che ossessiva e volgare
Berlusconi riesce a provocare polemiche anche da morto. L’intitolazione alla sua persona dell’aeroporto di Milano Malpensa ha messo in agitazione di Pd e in generale la sinistra lombarda. Si sta addirittura pensando di ricorrere contra la decisione dell’intitolazione rivolgendosi al TAR. Di sicuro Berlusconi non è stato uno stinco di santo, tuttavia, è indiscutibile che sia stato un leader politico oltre che un imprenditore di prima grandezza. Tanta acredine anche da morto sembra eccessiva e fuori luogo, oltre che ossessiva e volgare. Quell’anima bella di Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Regione Lombardia, ha dichiarato che “una bella parte di mondo ci sta ridendo dietro”. Sarà. Come se poi nel mondo ci fossero tutti questi grandi leader, i quali più che ridere fanno piangere. Da Biden a Trump, da Orban a Macron e via di questo passo. C’è chi poi, a ragione, visto come si sono messe le cose, sostiene che Berlusconi sia divisivo. Giusto. E’ proprio così. Perfino da morto. Peccato che non lo siano le strade intitolate in Italia a Tito, quello delle foibe. O a Mao, ma anche a Stalin che sulla coscienza ha milioni di persone, quasi tutti cittadini russi. E lo stesso vale per Lenin, mentre ci sono ancora delle vie Unione Sovietica. Ora il problema è un aeroporto intitolato a Berlusconi? Per la sinistra, a quanto sembra, assolutamente sì. Magari ci facciamo un bel referendum anche su questo?