Toti, condannato prima del processo
In breve, la presunzione di innocenza costituzionalmente riconosciuta e garantita ai cittadini italiani cede il passo alla presunzione di colpevolezza. Se questa è giustizia...
Il governatore della Liguria Giovanni Toti deve restare agli arresti domiciliari per i giudici del Tribunale del Riesame di Genova. Il motivo? Può reiterare i reati perché non ha capito appieno le accuse. Non ci permettiamo di esprime giudizi sulla colpevolezza di Toti o meno. Sono singolari però queste motivazioni dei giudici. Nella sostanza, Toti resta agli arresti domiciliari perché non ha ammesso di essere colpevole. E’ un’assurdità da Santa Inquisizione. E ci risiamo: la pubblica accusa emette delle sentenze preventive. Il suo compito, invece, è di portare quelle che ritiene essere le prove del reato nel processo e chiedere la condanna. Non anticipare le sentenze, invece. E’ ancor più singolare la circostanza che al governatore Toti viene poi consentito di continuare a fare politica dai domiciliari, ovvero dalla sua casa di Ameglia (La Spezia), dove appunto è agli arresti. In conclusione, è legittimo pensare che gli inquirenti vogliano usare gli arresti domiciliari per fare pressioni su Toti. Costringerlo così a riconoscere la fondatezza delle accuse rivoltegli e/o a dimettersi da governatore della Liguria. In breve, la presunzione di innocenza costituzionalmente riconosciuta e garantita ai cittadini italiani cede il passo alla presunzione di colpevolezza. Se questa è giustizia… Piuttosto, se i giudici inquirenti sono convinti e hanno le prove delle malefatte di Toti, quand’è che lo porteranno a processo?