Premierato, una riforma delicata e controversa
Un percorso accidentato e non affatto semplice, in fondo al quale di sicuro ci un referendum confermativo
Il Senato ha approvato il disegno di legge costituzionale Casellati per il passaggio al modello di governo del premierato, con l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Essendo una norma costituzionale occorrono ancora tre letture. Tra tre mesi infatti si torna a Montecitorio, per il primo voto dei deputati. Un percorso accidentato e non affatto semplice, in fondo al quale di sicuro ci un referendum confermativo. Restano le perplessità, prima fra tutte il fatto no che il premier è eletto direttamente dal popolo, ma non c’è la relativa legge elettorale. Insomma, manca il come si elegge il premier. Poi ci sono i tumori più che legittimi di 180 i giuristi, che hanno firmato l’appello contro la riforma del premierato. Prefigurano un dualismo paralizzante tra presidente del Consiglio e Parlamento, muniti della stessa legittimazione del voto popolare. Al contrario, temono anche che si vada verso l’autoritarismo del presidente del Consiglio, il quale con la legger elettorale mette al guinzaglio il Parlamento. Ipotesi per nulla remota. Come si vede la materia è delicata e controversa. Insomma, siamo appena agli inizi.