Cava de’ Tirreni, Europee: Fratelli d’Italia vince facile nel segno di Giorgia Meloni
Rispetto all'ultima tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo, in città ci sono stati grandi capovolgimenti di fronte
I cavesi confermano la fiducia a Giorgia Meloni. I risultati delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo vede Fratelli d’Italia quale primo partito in città con 5.785 voti e il 31,23% di preferenze.
Seconda piazza per il PD con 3.413 voti e il 18,43%. A breve distanza il Movimento 5 Stelle con 2.891 voti e il 15,61%. Si conferma il trend di crescita di Forza Italia, insieme a Noi Moderati, del post Berlusconi con 1.732 voti e 9,35%. Segue Stati Uniti d’Europa con 1.165 voti 6,29% tallonato da Alleanza Verdi e Sinistra con 1.141 voti e 6,16%. La Lega si ferma a 998 voti e 5,39%. Azione non raggiunge il 3% e si posiziona, con 526 voti, al 2,84%. A circa 70 voti di distacco c’è Pace Terra Dignità con 457 voti e 2,47%. In coda il Partito Animalista con 281 voti e 1,52%, Libertà con 106 voti e 0,57% e, infine, Alternativa Popolare con 26 voti e 0,14%.
Una conferma per la premier, Giorgia Meloni, che vede il suo partito primo in Italia, aumentando anche i consensi ottenuti alle politiche del 2022, e primo come numero di eurodeputati all’interno dell’eurogruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr).
Nella cittadina metelliana il candidato più votato, dopo la premier Meloni che ha ottenuto 3.246 preferenze, è risultato essere Alberico Gambino con 2.402 voti, seguito a ruota da Ines Fruncillo, anch’essa di Fratelli d’Italia, con 1.430 voti. Terza eletta è la candidata del PD Lucia Annunziata con 1.317 voti.
FdI performa bene su tutto il territorio cavese. In alcuni casi, come nelle sezioni di Pregiato, Santa Lucia e Sant’Anna distacca il PD ottenendo il triplo o il quadruplo delle preferenze. Eccellenti risultati anche a San Pietro dove in una sezione raccoglie il 48,92%, la massima percentuale di voti in città.
Il partito capitanato da Giuseppe Conte ottiene buoni risultati, attestandosi anche al primo posto, a San Giuseppe al Pozzo e a Santa Maria del Rovo. I democrat ottengono un buon piazzamento, come consuetudine, al centro città nelle sezioni di Corso Mazzini. Sintomo, questo, di un consolidato ed evidente distacco di percezione dell’azione politica tra centro e periferia della città, generato da diverse esigenze e problematiche.
Rispetto all’ultima tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo, ci sono stati grandi capovolgimenti di fronte. Nel 2019 il Movimento 5 Stelle fu il partito più votato a Cava con il 30,1% di voti. Praticamente il doppio di oggi. Ad avere la peggio sicuramente la Lega che dal 21,1% è scesa al 5,39%. Un vero tracollo. Il PD resta quasi stazionario. Se oggi è al 18,43%, cinque anni fa era al 17,3%. Uno zoccolo duro che non ha subito scossoni. Straordinario successo del partito di Giorgia Meloni che dal 9,2% è giunto al 31,23%.
Possiamo tranquillamente affermare che i risultati ottenuti a Cava de’ Tirreni dai vari partiti rispecchiano l’andamento italiano. In Italia per la prima volta è stato registrato il sorpasso dei non votanti sui votanti. Un popolo di astenuti. E anche a Cava è stato raggiunto un risicato 43,73%. Alla maggioranza degli italiani, e dei cavesi, non piace l’Unione europea o quantomeno non interessa, tanto meno la sua politica estera e interna.
Difficile dire se l’onda lunga di questi risultati saprà restare tale sino alla primavera 2026, data verosimile per le elezioni amministrative in città. Sicuramente, se si andasse a votare adesso, i partiti e i movimenti di opposizione cittadina che gravitano nell’orbita del centrodestra ne gioverebbero. Ma si sa, in politica un anno è un secolo. Quel che è certo è che da adesso in poi giochi per occupare lo scranno più alto a Palazzo di Città si faranno più seri e che la pozione dello scacchiere politico metelliano è assai fluida.