Cinque appuntamenti in Campania con il nuovo libro di Mario Avagliano sulle Fosse Ardeatine tra il 25 e il 28 maggio
Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine e i martiri campani
Il tour della memoria dell’80° anniversario delle Fosse Ardeatine approda in Campania. Tra il 25 e il 28 maggio sono previsti cinque appuntamenti con il nuovo libro di Mario Avagliano e Marco Palmieri, “Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine”, pubblicato con la casa editrice Einaudi e già giunto in poche settimane alla seconda edizione, in cui si parla anche dei numerosi martiri di origine campana.
Il 25 maggio alle ore 10 prima presentazione a Portici (Villa Fernandes), con il coautore Mario Avagliano, Giuseppe Guarino, Ciro Raia e Ciro Fiengo, nella stessa giornata alle ore 17.30 si replica ad Ercolano (Scuderie di Villa Favorita), con l‘aggiunta di Berardo Impegno.
Domenica 26 maggio Avagliano alle ore 11 sarà alla Fiera del Libro di Vietri sul Mare con Andrea Pellegrino e le due nipoti di uno dei martiri campani, il generale Sabato Martelli Castaldi. Il 27 maggio alle 18.30 appuntamento al Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, con le autorità cittadine, Avagliano, Maria Di Serio, Felice Scermino, Luca Pastore e le nipoti del generale. Infine, il 28 maggio alle 18 presentazione a Salerno, alla libreria Imagine’s book, con Ciro Raia, Ubaldo Baldi e Maria Di Serio.
Roma 24 marzo 1944: in una cava di pozzolana sulla via Ardeatina, i tedeschi uccidono 335 uomini sparando ad ognuno un colpo alla testa. Sono prigionieri politici e partigiani di tutte le forze antifasciste, civili e militari, molti ebrei, alcuni detenuti comuni e ignari cittadini estranei alla Resistenza, sacrificati in proporzione – che poi si rivelerà sbagliata per eccesso – di dieci a uno in seguito ad un attacco partigiano in via Rasella, costato la vita a 33 militari del Reich. Tra di essi ci sono anche tanti campani. È il più grande massacro compiuto dai nazisti in un’area metropolitana e segnerà profondamente la storia e la memoria italiana del dopoguerra.
Della storia delle Fosse Ardeatine molto si sa. Poco invece si conosceva delle vicende individuali delle vittime, di cui restava memoria – e non per tutti – solo in alcune pubblicazioni locali o a carattere familiare, oltre che nelle cerimonie e nelle lapidi presenti a Roma e nelle città di origine. La Campania, dopo il Lazio, è la regione italiana con più vittime in quel terribile eccidio. Ben 21 sono nati o cresciuti nella nostra regione: Raffaele Aversa (Atripalda, città dei genitori e dove cresce); Gerardo De Angelis (Taurasi); Ottorino Rizzo (Pietrastornina); Gennaro Natale Vivenzio (Quindici); Antonio Gallarello (San Giorgio La Molara); Francesco Pepicelli (Sant’Angelo a Cupolo); Settimio Testa (Rocca d’Evandro); Sabato Martelli Castaldi (Cava de’ Tirreni); Vincenzo Pirozzi (Pomigliano d’Arco); Emanuele Caracciolo (studia a Napoli), Ugo De Carolis (Caivano); Manfredi Talamo (Castellammare di Stabia); e i napoletani Luigi Bruno di Belmonte, Filippo De Grenet, Gioacchino Di Salvo, Gaetano Forte, Amedeo Lidonnici, Roberto Lordi, Roberto Rendina, Romeo Rodriguez Pereira, Felice Salemme.
A ottant’anni dalla strage delle Fosse Ardeatine, Mario Avagliano e il suo collega Marco Palmieri hanno dato vita, con un lavorosulle fonti straordinario, alla prima raccolta delle singole storie delle 335 vittime; dentro c’è tutta la storia d’Italia – sociale, politica, economica, culturale – e della Resistenza, in una sorta di Spoon River italiana. La ricostruzione delle biografie civili e politiche dei martiri è un’operazione di grande interesse storico, anche perché da tale ricerca emerge un microcosmo altamente rappresentativo dell’intera storia italiana di quel tempo, in uno dei suoi snodi più drammatici e cruciali, tra fascismo, occupazione nazista, Resistenza e Liberazione.