Scherza coi fanti e lascia stare i Santi…
… recita un vecchio adagio, e in un paese di consolidata tradizione cattolico-cristiana, lo spiritoso spot pubblicitario di Amica Chips, che per qualche giorno è stato trasmesso in tv, non poteva non urtare la suscettibilità della maggior parte della popolazione dei tele-dipendenti.
E’ stato definito “Blasfemo e penoso”, e in verità anche a noi, che certamente non siamo ferventi cattolici o baciapile, quello spot ha dato un po’ fastidio.
Per la cronaca le famose patatine, prodotte dall’azienda di Castiglione delle Stiviere di Alfredo Moratti, che conta più di 350 dipendenti (ovviamente produce anche altri cibi e snack) oggi sono esportate in oltre 22 Paesi nel mondo; l’azienda registra un fatturato che a settembre 2023, superava i 130 milioni di euro.
Peccato che lo spot non sia piaciuto all’Aiart, che lo ha bollato come “blasfemo e penoso”, chiedendone la sospensione “in quanto offende la sensibilità religiosa di milioni di cattolici praticanti oltre che oltraggioso nel banalizzare l’accostamento tra la patatina e la particola consacrata”.
Dopo la denuncia di Aiart, il Comitato di Controllo dell’Istituto di auto-disciplina pubblicitaria, presieduto da Giovanni Baggio, lo spot, che ha per protagonista un sacerdote che sta somministrando la santa Comunione e un gruppo di suore, una delle quali, chiusa nel confessionale, sgranocchia le patatine, è stato sospeso, perché ritenuto in contrasto con l’art. 10 – Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, secondo cui: ‘La comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose’”.
Comunque il risultato che lo spot si prefiggeva è stato ampiamente ottenuto: se, come era nelle intenzioni, l’aspettativa era di pubblicizzare le famose patatine, lo ha fatto e alla grande; a volte non serve ripetere lo stesso messaggio per mesi, o per anni, basta colpire, nel bene o nel male, gli spettatori, anche se nella loro suscettibilità, per qualche giorno, e il gioco è fatto.
Amica Chips dovrebbe fare una statua d’oro alla Lorenzo Marini Group srl, il cui General Manager, Ezio Campellone, ha risposto a chi si è scandalizzato che «la pubblicità non è informazione, ma un linguaggio; e se il target sono i giovani, bisogna usare una modalità di espressione che somigli a loro, che sono dissacranti, cinici e divertenti».
Ecco il segreto: essere dissacranti, cinici e divertenti, purché non si tocchino santi, parroci, suore, e simboli religiosi.
Perché, alla fine, il “grande fratello” (leggi Vaticano) controlla, interviene e boccia.