Facciamo seguito all’articolo pubblicato in data 25 marzo sul “Vicolo del Fico al Purgatorio” per fare una nuova passeggiata tra i caratteristici vicoli napoletani, ciascuno dei quali ha la sua storia e il suo fascino.
Questa volta andiamo nella notissima stradina di “San Gregorio Armeno”, conosciuta per i pastori natalizi che, grazie alla perizia degli scultori partenopei, sono noti in tutta l’Europa.
Centinaia di migliaia di visitatori vengono qui ogni anno nel periodo natalizio per ammirare le meravigliose statuine di terracotta realizzate con maestria dagli artigiani napoletani.
Tra questi c’è il “Maestro” Marco Ferrigno, considerato uno dei capiscuola nell’arte della terracotta napoletana.
Ma San Gregorio Armeno non è solo questo, è anche la strada dove si è sviluppata la città greca e poi quella romana.
Anticamente era una grande strada cardine di Napoli poiché collegava il decumano maggiore, l’odierna via Tribunali, a quello inferiore, l’odierna Spaccanapoli (Via Benedetto Croce), le due principali strade dell’antica Neapolis; è la zona dove un tempo sorgeva l’antico Foro Romano ed è ricca di antiche chiese e suggestivi ipogei oggi visitabili.
Ora in quel vicolo non si trovano solo i pastori in quanto ogni occasione ha ispirato gli scultori a creare nuovi personaggi; non si contano i “pazzarielli”, le statuine di Totò di ogni dimensione, di Maradona, ma anche di personaggi di livello internazionale e di stringente attualità.
La tradizione presepiale di san Gregorio Armeno ha un’origine remota: nella strada in epoca classica esisteva un tempio dedicato a Cerere, alla quale i cittadini offrivano come ex voto delle piccole statuine di terracotta, fabbricate nelle botteghe vicine.
La nascita del presepe napoletano è naturalmente molto più tarda e risale alla fine del Settecento.
Ma Via San Gregorio Armeno offre pure altre attrattive perché, unitamente alle strade circostanti è ricca anche di chiese.
Partendo da piazza San Gaetano vediamo subito a destra il malconcio edificio settecentesco del Banco del Popolo, un tempo proprietà della Casa degli Incurabili, che possedeva anche un ulteriore palazzo attiguo di un secolo più antico. Oggi, in grave stato di abbandono, necessita di importanti interventi dal momento che ha presentato vari cedimenti, con il montaggio di una protezione di emergenza provvisoria per i tanti turisti.
A circa metà strada, sorge la storica chiesa di San Gregorio Armeno, fondata attorno al 930 sulle fondamenta dell’antico tempio di Cerere. Solo nel 1205 la chiesa viene intitolata al santo omonimo.
Giunti al termine presso via San Biagio, sulla sinistra si osserva la chiesa di San Gennaro all’Olmo, gestita dalla fondazione Giambattista Vico (non a caso qui il filosofo fu battezzato). Dirimpetto, c’è quella che si identifica tradizionalmente come la domus Ianuaria, cioè la casa di San Gennaro. Una lapide posta nel 1949 menziona questo luogo come casa natale del santo.