Cava de’ Tirreni, il compito di rilanciare la nostra città spetta ad ognuno di noi
La società civile deve svolgere un ruolo politico essenziale e rilevante. Per queste ragioni, oggi non siamo alla ricerca di un sindaco, di un partito o di uno schieramento. Per questo vogliamo, invece, impegnarci per contribuire a definire una proposta politica e programmatica qualificata, inclusiva e di ampio respiro
Non si pensa più. Non si riflette più. In politica, ormai, tutto si racchiude in quello che fino a poco tempo fa si chiamava un tweet. Poche battute in quanto a caratteri da scrivere. Qualche battuta di spirito, spesso un’invettiva o una volgarità, e nulla più.
Le questioni vere, quelle complesse, e i relativi contenuti, sono spariti dal dibattito politico. Al più sono ai margini, di sicuro hanno perso la centralità che avevano un tempo. E con esse sono scomparsi la riflessione, il confronto di idee, la progettualità.
Una politica liquida in una società che lo è altrettanto -come descritta da Zygmunt Bauman, priva com’è di certezze, di riferimenti solidi, di ancoraggi forti, di valori fondanti- e che si ritrova così ad essere frammentata, disarticolata, confusa.
Un tempo, nel secolo scorso, quello della Prima Repubblica, era tutto più semplice. C’erano i partiti, che avevano tanti difetti, alcuni rivelatosi poi devastanti, ma in compenso erano il luogo deputato al confronto democratico, a raccogliere le istanze della gente e a rielaborarle in proposte politiche. Erano lo strumento, la cinghia di trasmissione che trasferiva il particulare guicciardiniano nelle istituzioni democratiche, cui era ed è demandato il compito di elevare il tutto nell’interesse della generalità. Certo, non sempre le cose filavano lisce. E non mancavano le criticità, e neanche qualche corto circuito, ma il sistema tutto sommato funzionava e ha retto per un bel po’.
Oggi viviamo un’altra epoca. I partiti attuali non sono quelli di una volta e non hanno più la presa che un tempo avevano sulla società. Fatto sta che la politica trova ora difficoltà nel portare a sintesi gli interessi plurali della società. E questo avviene a tutti i livelli. A Roma così come a Cava de’ Tirreni. Questo è il contesto in cui oggi opera, anzi, boccheggia la politica.
“Uno dei problemi veri, non l’unico però, della politica di questa nostra epoca, è che essa viaggia separata dalla cultura”
Uno dei problemi veri, non l’unico però, della politica di questa nostra epoca, è che essa viaggia separata dalla cultura. Dove, per cultura si intende la capacità di rielaborare le conoscenze e le esperienze, trasformandole in valori morali, spirituali ed estetici.
La politica oggi sembra avere, con la protervia dell’ignoranza, la presunzione di voler fare a meno della cultura. Ecco perché occorre sforzarci per rimetterle insieme, ma non è un’operazione facile.
Quelli della mia età, qualche anno in più, qualche anno in meno, appartengono ad una generazione di fortunati, che anche senza averne piena consapevolezza, ha visto e vissuto la politica intrecciata alla cultura.
Siamo cresciuti con i miti, gli eroi, i protagonisti di una storia fatta di ideali, di sogni, di speranze. E che a loro volta, questi protagonisti sono stati costruttori di visioni, di progetti, ma nel contempo anche fautori di vette da scalare, di ostacoli da superare, di orizzonti da scoprire. La politica si nutriva di cultura. E quest’ultima permeava la politica, irrobustendola, dandole idealità, contenuti e prospettive, missioni ed obiettivi.
E così siamo cresciuti, ed eravamo bambini, con la dolcezza e la speranza del Discorso della luna del Papa Buono, Giovanni XXIII, pronunciato al termine di una giornata storica qual era stata quella dell’apertura del Concilio Vaticano II: «Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera… Osservatela in alto, a guardare questo spettacolo… Noi chiudiamo una grande giornata di pace… Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini dite: “Questa è la carezza del Papa”».
Siamo cresciuti, ed eravamo ancora bambini, con il sorriso ammaliante di John Fitzgerald Kennedy, il presidente americano della nuova frontiera e del memorabile discorso sulla libertà: Ich bin ein Berliner.
E ancora siamo cresciuti, ed eravamo sempre bambini, nell’ammirazione di Martin Luther King, straordinario leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani, con il suo travolgente I have a dream.
Siamo cresciuti, non ancora adolescenti, nel mito di un combattente per la libertà e la giustizia sociale come il Che, Ernesto Guevara. O nel ricordo dei padri della Repubblica dalla statura politica di Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, giusto per citare alcuni tra i più rappresentativi. E di personalità politiche di prima grandezza, per chi come chi scrive riceveva una formazione cattolica, quali don Luigi Sturzo, Giuseppe Dossetti e Giorgio La Pira.
Erano gli anni in cui il personale politico si confrontava e si formava con le profonde ed epocali encicliche di Giovanni XXIII e di Paolo VI. Così come con le opere e gli scritti di don Lorenzo Milani, il quale scuoteva coscienze assopite ponendo in discussione convinzioni consolidate.
Quelli erano gli anni, e ci avviavamo a passi spediti verso l’adolescenza, della disastrosa e sanguinosa guerra in Vietnam. Erano anche gli anni della tragica illusione di libertà della Primavera di Praga e dei suoi eroi come Alexander Dubcek o dei suoi martiri come Jan Palach.
Erano gli anni, e ormai eravamo diventati maggiorenni, in cui si correva nelle sale cinematografiche per ammirare uno dei capolavori di Bernardo Bertolucci, Novecento. Eravamo, nel frattempo, precipitati nei cosiddetti anni di piombo. In altre parole, in un micidiale e terrificante concentrato di estremismo politico, di lotta armata, di bombe e stragi di innocenti, di terrorismo, che insanguinò l’Italia con il suo carico di morte, di paura, di odio.
“Ulisse online fu fondato con l’obiettivo di avviare, tra l’altro, un confronto, una riflessione, sullo stato dell’arte e più ancora sulle prospettive della nostra città”
Era diversa, in verità, anche la qualità dei politici di allora. Fermiamoci qui, perché già basta e avanza per capire che la generazione di chi scrive ha avuto la ventura e il privilegio di vivere un’altra e ben diversa realtà politica, sociale, civile. Una società in cui si combattevano grandi battaglie per conquiste ora scontate o quasi, come il divorzio e la legalizzazione dell’aborto. Per non parlare dell’educazione sessuale e dell’emancipazione femminile. Ecco, prima che essere poi modesti e marginali protagonisti di quella storia che fluiva veloce e incontenibile, eravamo spugne. Assorbivamo tutto ciò ci circondava, ovvero un patrimonio di idee, di pensiero, di fermenti, di istanze sociali e civili, di iniziative.
Ed è con queste consapevolezze che fu fondato Ulisse online. Con l’obiettivo di avviare, tra l’altro, un confronto, una riflessione, sullo stato dell’arte e più ancora sulle prospettive della nostra città. Il giornale, quindi, come strumento e promotore di discussione e dialogo. E, ovviamente, quale espressione di uno spirito critico e libero.
In questa ottica, è nata anche l’idea della manifestazione sul civismo che terremo il prossimo sabato pomeriggio all’Holiday Inn.
L’obiettivo? Promuovere, in primis, l’impegno politico da parte della società civile. Nel contempo, contribuire a tratteggiare un quadro di insieme di cos’è oggi la nostra città. E soprattutto quali potrebbero essere le linee di sviluppo, quali i mali da debellare e quali, invece, le direttrice di marcia per dare un futuro alla nostra comunità.
Non siamo dell’idea che la società civile si debba sostituire alla politica e ai partiti. Siamo convinti piuttosto che il compito di ridare un futuro di sviluppo alla nostra città spetti ad ognuno di noi. Da qui la convinzione che la società civile deve svolgere un ruolo politico essenziale e rilevante. Per queste ragioni, oggi non siamo alla ricerca di un sindaco, di un partito o di uno schieramento. Per questo vogliamo, invece, impegnarci per contribuire a definire una proposta politica e programmatica qualificata, inclusiva e di ampio respiro. Una progettualità che guardi lontano, che punti lo sguardo oltre l’orizzonte con l’obiettivo di rilanciare la città.
Non sarà facile, ma abbiamo il dovere di provarci.
(foto Angelo Tortorella)
21.03.2024 – Celebriamo così il decimo anniversario della fondazione di Ulisse on-line. Auguri al Direttore Petrillo e a noi tutti che gli siamo vicini. Nino Maiorino