L’Aquila e la forza della cultura
A quasi quindici anni dal terremoto che nel 2009 la devastò, l'assegnazione del titolo di Capitale italiana della cultura può essere di sicuro un motivo non solo di orgoglio bensì soprattutto un'occasione di promozione, crescita e rilancio della città
L’Aquila è la Capitale italiana della Cultura 2026. Ad annunciarlo, ieri, il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano. A quasi quindici anni dal terremoto che nel 2009 la devastò, l’assegnazione del titolo di Capitale italiana della cultura può essere di sicuro un motivo non solo di orgoglio bensì soprattutto un’occasione di promozione, crescita e rilancio della città. «ll riconoscimento – ha dichiarato il sindaco aquilano Pierluigi Biondi – non può essere un risarcimento… ma rappresenta un elemento intorno a cui ricostruire il tessuto sociale della nostre comunità». «La cultura -ha aggiunto- non è un elemento accessorio nel percorso che stiamo facendo, è un elemento fondamentale e fondante». A margine non sono mancate polemiche e lamentele. Normale. La scelta, tuttavia, ci sembra giusta e lungimirante. E l’impostazione del sindaco Biondi ci sembra a dir poco apprezzabile. Il futuro del nostro Paese si fonda su alcuni irrinunciabili punti di forza. Uno di questi è di sicuro la cultura.