Milei riuscirà a risollevare le sorti dell’Argentina?
Ha ereditato un paese stremato e corrotto, impoverito e con un'inflazione alle stelle. Insomma, che ci sia bisogno di misure draconiane, decise e radicali, è più che scontato
«Io ritengo che lo Stato sia il nemico, un’associazione criminale, l’unica cosa che fa è tassare i privati». Non è un anarchico, un rivoluzionario, bensì il presidente argentino Javier Milei a pronunciare queste parole. Vero è che ha ereditato un paese stremato e corrotto, impoverito e con un’inflazione alle stelle. Insomma, che ci sia bisogno di misure draconiane, decise e radicali, è più che scontato. D’altro canto, se la situazione socio-economica e politica argentina non fosse stata così disastrosa, uno come Milei non sarebbe mai arrivato alla Casa Rosada, sede della presidenza della repubblica argentina. Milei riuscirà a risollevare le sorti dell’Argentina? Glielo auguriamo, ma non sarà per nulla facile. In ogni caso, il personaggio resta discutibile e, per molti versi, sui generis. Un libertario populista, ma soprattutto un inestricabile e poco comprensibile coacervo di contraddizioni e parossistiche esagerazioni. Povera Argentina, come è stata ridotta da chi l’ha preceduto al potere, sperando che la situazione già così precaria e delicata non peggiori.