Napoli, un compleanno per una Stazione… quella zoologica Anton Dhorn
Arrivò a Napoli il giovane Dhorn visionario oltre che scienziato. Tra mille progetti combattuti e ispirati realizzò questa stazione. La volle chiamare così, perché ne immaginava tante da realizzare, su tutti i mari
Per un sogno realizzato
Per un futuro in divenire
Per un passato tribolato
Per non smettere mai di guardare il mare.
La mer come dicono i francesi. Al femminile.
Mare madre mare dove tutta la vita comincia.
Anton Dhorn. 1868.
Mi sono immaginata questo giovane benestante nato sul Baltico a cui non erano mancati i mezzi per viaggiare studiare e informarsi sulla meraviglia marina che si spalancava davanti ai suoi occhi ogni giorno. Poteva seguire la sue passioni.
Nascevano le ferrovie i treni le stazioni e il futuro con le nuove tecnologie regalava ai giovani nuove prospettive più ampi orizzonti e velocità e aspettative.
I nuovi approdi non solo territoriali metaforicamente invadevano e conquistavano le menti e i cuori. Spalancandoli alle scoperte scientifiche e non solo.
Arrivò a Napoli il giovane Dhorn visionario oltre che scienziato.
Tra mille progetti combattuti e ispirati realizzò questa stazione. La volle chiamare così, perché ne immaginava tante da realizzare, su tutti i mari. E avrebbero dovuto studiare e comunicare tra loro le scoperte sul mare e sulle sue creature. Il mare questo custode di misteri da decifrare del quale si era innamorato il giovane studioso. Al mare al mare dedicò tutta la sua vita appassionatamente.
Nella sua visione intese le stazioni marittime come una rete di comunicazione per confrontare scoperte e approfondimenti!
All’inizio le istituzioni interpellate non comprendevano le finalitá del progetto. Pensavano ad un albergo un bar un ristorante.
Acconsentirono a concedere l’uso del suolo pubblico infine, immagino anche perché Dhorn si sarebbe accollato le spese della struttura.
Il Comune di Napoli propose nel regolamento “divieto di cibo, divieto di alloggio, divieto di ingresso alle donne”,
Un giornalaio illustrava a modo suo ai passanti incuriositi:
“Ci sta sotto una specie di pescheria e sopra una specie di Università”
Trascrivo parte del testo di un articolo uscito sul Corriere del Mattino di allora.
Il giornalista era stato a visitare l’Acquario che chiamó “mare terreno”.
“Nel momento in cui metto la penna sulla carta non so concepire che un mondo di pesci, non so capire come vi possa essere qualche altra cosa d’importante su questa terra che non sia il mare.
…. La più conosciuta razza dei quadrupedi, la razza o sia la famiglia degli asini, hanno per me il grave torto di non essere animali acquatici.”
Anonimo, Corriere del Mattino, 30 novembre 1879
Ho voluto raccontare qualche retroscena pittoresco che accompagnò immancabilmente l’evento.
Tra l’altro anche gli artisti rimasero affascinati dall’esposizione dei pesci nelle vasche dell’acquario. Mai visti prima.
Si narra che Picasso di passaggio a Napoli ne rimase talmente impressionato che per tutta la durata del suo soggiorno nella città si recò tutti i giorni all’acquario e vi restava ore e ore.
Ma successivamente la sua realizzazione divenne un importante centro scientifico di ricerca.
Parte del sogno di Anton Dhorn si realizzava. “Ogni scienziato si deve sentire libero di fare ricerca”
L’Acquario incantò il mondo. Molto premi Nobel vi studiarono.
Oggi è frequentato da universitari studenti e ricercatori e ci regala grandi traguardi di studi e scoperte preziose.
Dopo 150 anni Napoli festeggia il compleanno dell’acquario più antico d’Europa.
Oggi la struttura comprende:
L’Acquario,
il Museo Darwin-Dhorn,
Il Tourtle Point- Centro Ricerche Tartarughe Marine,
La sala Polifunzionale.
La presentazione del prestigioso evento si è svolta in questo spazio, la celebrazione dei 150 anni.
Gli interventi affidati al presidente della Fondazione Dhorn Ferdinando Boero, al vicepresidente prof. Silvio Greco.
Poi, Christiane Groeben (Stazione Zoologica Napoli – SZN), Alessandra Passariello (SZN), Prof. Roberto Danovaro dell’Università Politecnica della Marche e già presidente SZN.
Tra i partecipanti l’ammiraglio Villa della Marina Militare ha informato delle tappe della nostra magnifica nave Amerigo Vespucci. La nave é in viaggio intorno al mondo. La rotta prevede di raggiungere 33 porti. In ogni porto sono previsti interventi per illustrare le nostre conquiste scientifiche per la difesa del mare esibendo a bordo la mostra patrocinata da Marevivo.
Rosalba Giugni presidente di Marevivo ne ha sottolineato l’importanza e dettagliato i campi di applicazione.
Tutti i cartelli in inglese e italiano sono esposti al pubblico all’ingresso.
Altri interventi significativi di associazioni come WWF LEGA AMBIENTE oltre che MAREVIVO e studiosi hanno specificato ogni aspetto d’interesse, come si conviene a quello che è diventata oggi la stazione zoologica fondata dal naturalista Anton Dhorn. Istituto Nazionale di Biologia, Ecologia, e Biotecnologie Marine.
L’entusiastico interesse fine ottocentesco per il mare che sembrava delinearsi come un’avventura fiabesca per certi versi fantascientifica é diventata attualmente una strenua lotta per la sua difesa.
Inquinamento, cambiamenti climatici, acidificazione delle acque, pesca intensiva.
Forse l’anonimo aveva intuito che saremmo diventati tutti asini?
Una carrellata veloce per tratteggiare la storia di un impegno e celebrare i 150 anni di un orgoglio nazionale.
Per chi voglia approfondire c’è un libro di nuova stesura a cura di Boero, Grohenberg e Passariello, “Una vita del mare. Il mare per la vita” Giunti editore.