Il suicidio di Giovanna Pedretti e la fogna dei social
Il più delle volte prevale l'aggressività barbara, la critica feroce e grossolana, la cattiveria a buon mercato, l'invettiva ignobile, la derisione crudele, l'offesa spietata
Il suicidio di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di S. Angelo Lodigiano, lascia sgomenti. Vittima degli hater, gli odiatori seriali che affollano i social? Potrebbe essere. L’auspicio è che gli inquirenti facciano luce in proposito. Quel che è certo ci sembra lo squallido livello di ciò che si legge sui social. Il più delle volte prevale l’aggressività barbara, la critica feroce e grossolana, la cattiveria a buon mercato, l’invettiva ignobile, l’insulto facile, la derisione crudele, l’offesa spietata, perfino le minacce più odiose… In breve, lo sfogatoio dei peggiori istinti del genere umano. Tanto che va bene quando ad avere la meglio sono la saccenteria urticante o il moralismo ipocrita. Da qui alla gogna mediatica il passo è assai breve. In ogni caso, i social spesso non sono altro che una fogna mediatica. Infima e mefitica.